Nel 2024 gli e-payments hanno superato per la prima volta l’uso del contante in Italia, secondo l’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, con un valore complessivo superiore a 450 miliardi di euro e una crescita del 12% su base annua.
Un risultato che testimonia il cambiamento strutturale nelle abitudini di consumo, ma che apre anche una nuova fase nella gestione della sicurezza dei pagamenti digitali.
L’evoluzione dei pagamenti elettronici, sostenuta dal quadro regolamentare europeo e dalle innovazioni dell’open finance, richiede oggi una rete di garanzie che accompagni la rapidità delle transazioni. In questo scenario, CBI S.c.p.a. Società Benefit, Società Consortile per Azioni partecipata da circa 250 banche italiane e sorvegliata da Banca d’Italia, svolge il ruolo di hub tecnologico abilitante per l’interoperabilità tra istituzioni finanziarie, fintech e pubbliche amministrazioni.
“L’obiettivo è dotare cittadini e imprese di strumenti digitali che garantiscano sicurezza senza compromettere la semplicità d’uso”, sottolinea Liliana Fratini Passi, Direttore Generale di CBI. L’organizzazione, che serve oltre 400 utenti, opera come ecosistema collaborativo che sviluppa infrastrutture internazionali di data exchange e servizi innovativi in ambito pagamenti digitali e open finance Request to Pay, la nuova frontiera degli incassi digitali
Tra le innovazioni più significative nel panorama degli e-payments si colloca la Request to Pay (Rtp), una soluzione che consente a imprese e cittadini di gestire incassi e pagamenti digitali in modo flessibile e sicuro.
Attraverso la RTP, il beneficiario di un pagamento può inviare una richiesta digitale al pagatore, che può decidere se pagare immediatamente, pianificare l’operazione o rifiutarla.
Il servizio è pienamente conforme allo schema europeo Sepa Request to Pay e si integra con PagoPA, permettendo pagamenti diretti per tasse, multe e bollette senza inserimento manuale dei dati. “Request to Pay rappresenta un’evoluzione funzionale dei servizi digitali – spiega Fratini Passi –: unisce interoperabilità, efficienza e protezione, migliorando la relazione tra aziende e clienti.”
CBI è stata tra i primi soggetti in Europa a contribuire, già nel 2008, allo sviluppo dei messaggi ISO 20022 alla base dello schema Rtp. CBI ha rilasciato il servizio Request to Pay CBI che, inoltre, è già attivo in fase sperimentale a supporto delle richieste di pagamento inviate dagli Enti tramite PagoPA. Il progetto mira a creare un modello operativo interoperabile e paneuropeo, favorendo la diffusione di uno standard comune tra banche e provider di pagamento.
Verification of Payee, la verifica del beneficiario diventa obbligatoria
Dal 9 ottobre 2025 è entrato in vigore l’obbligo per i PSP di offrire il servizio di Verification of Payee (VoP). Il nuovo requisito, introdotto dal Regolamento UE 886/2024 sui pagamenti istantanei, impone la verifica della corrispondenza tra codice Iban e nome del beneficiario prima dell’esecuzione di un bonifico, sia istantaneo sia tradizionale.
Lo scopo è ridurre il rischio di errori e frodi come la manomissione dell’Iban, la frode del falso fornitore o i tentativi di phishing. “La verifica del beneficiario introduce un livello di controllo ulteriore, capace di prevenire comportamenti fraudolenti e aumentare la fiducia nelle transazioni digitali”, spiega Fratini Passi.
Il mercato italiano si è preparato con largo anticipo: circa il 90% dei prestatori di servizi di pagamento ha già implementato la soluzione CBI Name Check, che consente di effettuare la verifica in tempo reale su circa 50 milioni di conti accessibili.
L’utente riceve un esito immediato – match, close match, no match o NOAP, ovvero impossibilità di verifica – e può decidere se procedere o interrompere il pagamento.
Bonifici istantanei: rapidità e controllo sotto un’unica regola
L’adozione della Verification of Payee è parte di una strategia più ampia per rendere i bonifici istantanei lo standard dei pagamenti in Europa. Il Regolamento europeo prevede che i Psp offrano la possibilità di bonifici in euro in meno di dieci secondi, 24 ore su 24 e sette giorni su sette, senza costi aggiuntivi rispetto ai bonifici ordinari.
L’aumento della velocità operativa impone però una nuova attenzione ai meccanismi di controllo. In questo contesto, la VoP diventa uno strumento di prevenzione integrato, in grado di individuare errori o frodi prima che il pagamento venga eseguito.
Il servizio può essere utilizzato anche in modalità massiva per le aziende che effettuano pagamenti multipli, rendendolo un presidio efficace per la gestione dei flussi finanziari complessi.
Dall’esperienza Check-Iban a una piattaforma di sicurezza condivisa
Il servizio CBI Name Check di Verification of Payee rappresenta l’evoluzione naturale del servizio Check-Iban, sviluppato da CBI nel 2020 su richiesta del Governo italiano per verificare l’autenticità dei dati bancari relativi ai bonus fiscali post-pandemia.
La soluzione, inizialmente destinata alla Pubblica Amministrazione, è stata poi estesa al settore privato e oggi funge da base per le verifiche su larga scala condotte dagli intermediari finanziari. CBI ha così consolidato un modello di sicurezza multilivello, che combina velocità di esecuzione, accuratezza e interoperabilità tra sistemi bancari nazionali ed europei.
Un ecosistema cooperativo per l’open finance europeo
L’esperienza italiana dimostra che la sicurezza può essere un fattore abilitante per l’innovazione. CBI partecipa ai gruppi di lavoro dell’European Payments Council per la definizione degli standard Sepa Request to Pay, contribuendo alla costruzione di un ecosistema di pagamenti interoperabili e trasparenti in ambito europeo. “La cooperazione è la chiave per costruire sistemi affidabili – osserva Fratini Passi –. Servizi come Request to Pay e Verification of Payee dimostrano che è possibile unire innovazione e conformità regolamentare, creando fiducia nei pagamenti digitali”.
Ne consegue che, con l’implementazione di queste soluzioni, l’Italia consolida il proprio ruolo di laboratorio avanzato per l’open finance europeo, rafforzando la protezione di cittadini e imprese e contribuendo alla trasformazione digitale del sistema dei pagamenti.