Patuano: “Conversione azioni di risparmio occasione imperdibile per Telecom”

L’Ad spiega l’operazione prevista nei primi due mesi del 2016: “Con il forte aumento del valore dei titoli si è creata una finestra favorevole”. Tim Brasil: “Aperti a valutare offerte adeguate”. E sull’affiancamento di Open Access al Wholesale: “Cambierà davvero le regole del gioco”

Pubblicato il 06 Nov 2015

F.Me

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“La struttura di una doppia classe di azioni è anacronistica. Anche noi abbiamo pensato di mettere in atto questa cosa”. Lo ha spiegato l’Ad di Telecom Italia, Marco Patuano, durante la conference call di presentazione ai risultati dei primi nove mesi del 2015.

Ieri il Cda di Telecom ha proposto la conversione delle azioni di risparmio (assemblea straordinaria e speciale il prossimo 15 e 17 dicembre). Gli azionisti di risparmio hanno l’opzione di convertire i titoli con rapporto 1 a 1 e pagando un contributo di 9,5 centesimi per azione. Al termine dell’esercizio volontario ci sarà una conversione obbligatoria con ratio 0,87. E’ previsto un diritto di recesso per le risparmio a 0,9241 euro, condizionato al limite di 100 mln euro.

“Il board di Telecom Italia ha deciso all’unanimità la conversione delle azioni risparmio, un’opportunità imperdibile dopo il recente rialzo delle quotazioni della società – ha puntualizzato Patuano – Avevo già condiviso con voi analisti che la doppia classe azioni era anacronistica. Anche altre aziende si sono allontanate dalle risparmio e anche noi avevamo pensato di implementare in qualche momento futuro le azioni, dopo un ulteriore conferma della stabilizzazione dell’ebitda”.

Tuttavia, ha spiegato, dopo il forte aumento del valore delle azioni “abbiamo pensato che si fosse creata una finestra imperdibile”. Il manager ha inoltre detto che ieri “il cda è stato unanime nel decidere la transazione per non perdere l’opportunità monitorata da anni”. Il gruppo, comunque, continuerà a puntare anche nel 2016 alla “stabilizzazione dell’ebitda”. Nessuna consultazione con gli azionisti sulla decisione presa: “Però suppongo che un accordo che crei valore per l’azienda e tutti gli azionisti non possa non essere sostenuto dagli azionisti piu’ importanti”.

A dare la tabella di marcia dell’operazione di conversione delle azioni Piergiorgio Peluso. “La conversione facoltativa è prevista nei primi due mesi del prossimo anno”, ha annunciato il direttore finanziario. Il gruppo utilizzerà il tesoretto che deriverà dall’operazione (fino a 570 milioni per la conversione facoltativa e in più i risparmi sulle cedole) per massimizzare la flessibilità finanziaria del gruppo e affrontare il capex nel prossimo piano.

Glissate le domande degli analisti su Metroweb. Patuano si è limitato a ricordare che Telecom sta portando avanti il progetto di cablare 100 città con “fiber to the home”, con un impatto poco significativo sul capex: l’investimento andrà avanti fino al 2018. “Se pensiamo di espandere il progetto a più di 100 città significherà che ci sarà un valore economico, un maggiore roe (return on equity ndr) – ha detto – Ma ad oggi ritengo che nell’arco dei prossimi 2-3 anni, avendo come target di spingere molto nella fascia alta del mercato, significherebbe tanto lavoro”.

Patuano ha poi acceso riflettori sul dossier brasiliano, evidenziando che su Tim Brasil “noi non abbiamo ricevuto un’offerta formale da parte di nessuno”, né da Oi né da altri.

“Consideriamo tutte le opzioni che possono creare valore per gli azionisti – ha però sottolineato – questo significa che noi andremo a valutare anche un’offerta adeguata se sarà quella giusta per Tim Brasil“.

Nel chiarire che “il fatto che la situazione dei cambi non sia tanto positiva e non aiuta dal punto di vista del valore in euro”, l’Ad ha precisato che “noi siano investitori industriali ma siamo aperti a valutare quelle che possono essere buone offerte”. Quindi “chiunque farà una richiesta formale a noi verra presentata al consiglio che la prenderà in considerazione”.

Il manager ha chiarito anche il senso della riorganizzazione delle funzioni. Il nuovo progetto che affianca la funzione Open Access al Wholesale, volto a rafforzare la parità di accesso alla rete fissa fra tutti gli operatori, “cambierà davvero regole del gioco”, ha spiegato l’Ad. “Prevediamo che questa nuovo modello migliorerà significativamente la nostra performance verso tutti gli attori del mercato – ha detto – tutti avranno uguale importanza, è un grande passo verso un ambiente migliore”.

“Abbiamo parlato con le Authority dei cambiamenti che vogliamo adottare, che mirano a ridurre il livello di vertenze che abbiamo avuto – ha spiegato Patuano – perchè il mercato italiano è caratterizzato dal più alto livello di vertenze in tutta Europa, mai visto niente del genere”.

Sempre parlando di concorrenza, Patuano ha fatto sapere di aver risolto la vertenza con Fastweb, uno dei contenziosi della società con gli Olo in qualità di clienti all’ingrosso della rete.

La mossa della conversione ha generato un rally delle risparmio e forti volumi di scambio sui titoli Telecom. Le azioni soggette a “trasformazione” sono salite del 5,3% a 1,032 euro dopo tre sedute di flessione con scambi intorno al 6,5% dei titoli totali della categoria. Le ordinarie sono scese del 2,2% a 1,167 euro, visto l’effetto diluitivo che l’operazione comporta e la naturale corsa dei trader ad abbandonare le azioni per buttarsi sulle risparmio: i volumi sono stati anche qui molto elevati con 470milioni di pezzi trattati (136 milioni la media dell’ultimo mese) pari oltre il 3% del capitale ordinario. I movimenti hanno in pratica allineato i prezzi ai valori di conversione annunciati: nella conversione facoltativa per ottenere un’azione ordinaria i titolari delle risparmio dovranno consegnare un’azione e un conguaglio di 0,095 euro. Ai prezzi attuali quindi il gap tra i due prezzi (ordinarie e risparmio) si e’ ridotto a 5 centesimi di euro.

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