INNOVAZIONE

Preto (Agcom): “Digitale, c’è molto da fare, ma la strada è giusta”

L’indice Desi 2016 della Commissione Ue dice che l’Italia è indietro, ma sta recuperando. “Anche grazie alla regolamentazione procompetitiva dell’Autorità”

Pubblicato il 27 Feb 2016

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“C’è ancora molto da fare, ma la strada è quella giusta”: così il commissario Agcom Antonio Preto commenta i risultati dell’indice Desi 2016 (Digital Economy and Society Index) pubblicato dalla Commissione Europea.

Secondo Preto, le risultanza dell’osservatorio mettono “in risalto il lavoro da fare, ma indicano anche un risultato positivo: l’Italia è tra i Paesi in rimonta”. Infatti, “cresciamo nel complesso ad una velocità superiore alla media Ue”.

Dal 2013 al 2015 la copertura Nga è aumentata di oltre 23 punti percentuali passando dal 20,8% al 44%. Ciò ha consentito al gap italiano nei confronti della media europea di ridursi di 14 punti percentuali. “E ciò anche grazie alla regolazione proconcorrenziale di Agcom”, osserva Preto.

Per il commissario si tratta di “un segnale cui guardare con attenzione, insieme alle altre novità a livello nazionale che delineano il quadro”. Preto ricorda come grazie all’accordo Stato Regioni ci siano oltre 3 miliardi di euro per intervenire nelle aree a fallimento di mercato ed6 un piano che prevede un intervento diretto dello Stato nella realizzazione della rete, per mezzo di Infratel.

Il Governo – osserva ancora Preto – ha recepito la direttiva 61/2014 per la condivisione e la riduzione dei costi nella realizzazione delle infrastrutture per la rapida diffusione delle Reti di nuova generazione. Non ultimo, il mercato sta diventando dinamico si presentano nuovi importanti player come Enel.

“A fronte di un framework di regole che ha finalmente raggiunto un elevato grado di certezza e stabilità”, gli operatori hanno previsto da parte loro investimenti per coprire il 74% delle unità abitative entro il 2018. Telecom ha annunciato di voler arrivare addirittura all’84 per cento.

“I dati della Commissione dicono che non siamo fermi. Tutt’altro: il quadro, sta migliorando. C’è ancora molto da fare, ma la strada è quella giusta”, è la conclusione di Preto.

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