L'INDAGINE

Robot senzienti? Per i manager italiani meglio l’interazione uomo-macchina

Secondo la ricerca “Future of Connected Living”, realizzata da Dell Technologies insieme all’Institute for the Future (Iftf) e Vanson Bourne, il 66% si è detto contrario all’avvento di macchine basate su un’Intelligenza Artificiale capace di evolversi fino a diventare autonoma

Pubblicato il 16 Ott 2019

D. A.

Machine learning systems , accurate facial recognition biometric technology and artificial intelligence deep learning concept. 3D Rendering of Man face and dots connect with city background.

Il 66% degli imprenditori e manager italiani non guarda con favore all’avvento dei robot e delle macchine “senzienti”. È quanto emerge dalla ricerca “Future of Connected Living”, realizzata da Dell Technologies insieme all’Institute for the Future (Iftf) e Vanson Bourne, che ha studiato come le tecnologie emergenti cambieranno le nostre vite entro il 2030, intervistando oltre 4.600 business leader e manager in oltre 40 paesi.

Sì a una partnership tra uomo e macchina

Più della metà dei business leader italiani si è detto contrario all’avvento di robot e macchine “senzienti”, in cui l’Intelligenza Artificiale si evolve fino a diventare autonoma, a sviluppare una coscienza e agire in maniera indipendente dalla gestione dell’essere umano. Così come soltanto il 37% è d’accordo al potenziamento delle tecnologie che permettono di controllare i computer con la mente delle persone. Tuttavia, il 73% dei leader italiani si è detto molto favorevole a una partnership sempre più forte tra uomo e macchina per superare i limiti umani. In generale, il mondo descritto dalle interviste del panel globale avrà un impatto significativo sullo stile di vita che conosciamo oggi. Per oltre il 50% dei business leader del mondo, la “realtà connessa” sarà un luogo sempre più familiare per la totalità delle persone. L’ambiente digitale si espanderà oltre le televisioni, gli smartphone e tutti gli altri dispositivi, mentre il cyberspazio sarà un universo “ombrello” della realtà esistente.

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I veicoli del futuro? Computer in movimento

I veicoli del futuro, essenzialmente, saranno computer in movimento, le città saranno composte da una rete unificata di oggetti intelligenti (Ia e software di analytics), dove ogni persona (per il 76% dei business leader a livello mondiale) sarà supportata da un sistema operativo personalizzato in grado di anticiparne i bisogni e di gestire le attività giornaliere ottimizzando il tempo.

In questo scenario, il 46% dei manager italiani è convinto che guiderà veicoli a guida autonoma entro il 2030 e quasi l’80% ritiene che investirà il proprio tempo in modo diverso, grazie all’automazione di quasi tutte le attività.

Il cambiamento imposto dal digitale

“La trasformazione digitale e le tecnologie emergenti stanno avendo impatti rivoluzionari sulle imprese di tutte le dimensioni, ma anche sul modo in cui viviamo le nostre vite quotidiane”, commenta in una nota Filippo Ligresti, Vp & Gm Commercial Sales di Dell Technologies Italia. “Secondo lo studio Future of Connected Living, la tecnologia sta mettendo persone e aziende dinanzi a sfide significative per riuscire a comprendere il cambiamento imposto dal digitale, rimanere competitivi e sfruttare al meglio le possibilità offerte dall’innovazione. La quantità di dati che oggi è possibile raccogliere, raffrontare a serie storiche, correlare attraverso algoritmi sofisticati e Intelligenza Artificiale apre infatti opportunità senza precedenti in tutti i campi. Tuttavia, e per fortuna, emerge chiaramente dai feedback degli imprenditori e dei manager italiani l’esigenza di far rimanere centrale l’elemento umano. L’individuo, quindi, come punto di riferimento costante rispetto all’evoluzione sempre più veloce della tecnologia, che ne rimane al servizio”.

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