LA SENTENZA

#Roma5G, il Tar dà ragione a Vodafone: “Legittimata a visionare gli atti di gara”

Il tribunale amministrativo del Lazio accoglie il ricorso dell’operatore contro il Campidoglio. E spiega: “Avendo partecipato alla gara un unico concorrente non può escludersi che l’eventuale annullamento dell’aggiudicazione a questo unico concorrente possa portare l’amministrazione capitolina a dover annullare l’intera procedura di gara in autotutela”

Pubblicato il 15 Dic 2023

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Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di Vodafone contro il diniego all’accesso agli atti della gara #Roma 5G opposto da Roma Capitale. Il Tribunale ha ritenuto infatti che nonostante Vodafone non avesse partecipato alla gara sia comunque legittimata a visionare questi documenti avendo impugnato l’intera procedura di gara ed essendo ancora possibile portare avanti questa contestazione.

“Il Collegio ha rilevato che nel caso di specie l’istanza di accesso ha ad oggetto gli atti della procedura di gara espletata a valle dell’approvazione della proposta di project financing, è stata presentata dopo che detta procedura si era già conclusa e allorquando Roma Capitale aveva già pubblicato l’atto di aggiudicazione, è corredata dalla rappresentazione di specifici concreti interessi della ricorrente all’ostensione dei documenti richiesti”, si legge nella sentenza.

Non solo, il Tar ha anche affermato che avendo partecipato alla gara un unico concorrente non può escludersi che l’eventuale annullamento dell’aggiudicazione a questo unico concorrente possa portare l’amministrazione capitolina a dover annullare l’intera procedura di gara in autotutela e alla riedizione della stessa con modalità diverse.

La decisione del Tar di novembre

A novembre il Tar del Lazio aveva invece respinto un altro ricorso proposto da Vodafone Italia, la quale, pur non avendo partecipato alla procedura di gara per il progetto denominato #Roma5G, contestava la decisione di ricorrere allo strumento del project financing e gli atti di gara per la realizzazione del progetto proposto da Boldyn Networks Italia. Secondo il Tribunale, la scelta di Roma di subordinare al superamento di una procedura di project financing il diritto a realizzare una specifica rete 5G in città era “sostanzialmente conforme al quadro normativo euro-unitario e nazionale applicabile”.

Il Tar aveva il compito di stabilire non solo se Roma Capitale avesse condotto un’istruttoria diretta a verificare gli attuali livelli di qualità del servizio a banda larga del sottosuolo di Roma, ma anche se l’esito di tale istruttoria sia stato nel senso dell’adeguatezza di tali livelli. Il Tar ha ritenuto che “in base agli atti di causa quest’istruttoria sia stata svolta e sia sfociata in un giudizio di inadeguatezza e insoddisfacenza della rete presente sia nel sottosuolo che nel soprasuolo del territorio del comune di Roma”; e “l’odierna ricorrente non è riuscita a sovvertire tale valutazione tecnica”. Tutto questo “giustifica e legittima, ad avviso del Collegio, la scelta di Roma Capitale di ricorrere a un sistema di ‘concorrenza per il mercato’ come per l’appunto quello predisposto con la procedura di project financing impugnata”.

Il piano #Roma5G

Il piano è stato ufficialmente varato questa settimana con la firma di un accordo di concessione per la realizzazione tra il Comune di Roma e Boldyn Networks. Il progetto prevede la costruzione, la gestione, la conduzione e la manutenzione di una infrastruttura 5G e Wi-fi in tutta la capitale ed è parte di un contratto che sancisce un rapporto della durata di 25 anni.

Dal punto di vista operativo, i lavori, gestiti insieme ai partner di Boldyn Networks Ifm, Unidata e Cecchini, dovrebbero partire nelle prossime settimane. Più nello specifico, il progetto prevede la copertura di tutte le linee della metropolitana (A, B, C) e in particolare di 83 stazioni e 68 km di gallerie, in tutte le bande di frequenza per i servizi 4G e 5G. A questo si aggiungono lo sviluppo dell’infrastruttura passiva – inclusi i 2.200 punti di propagazione del segnale per la copertura in underlay in 5G della città, basata su small-cells, aperta ad ospitare tutti gli operatori di mercato sia pubblici che privati – e l’implementazione della rete di Free WiFi di Roma Capitale con circa 850 punti di presenza distribuiti in cento piazze (e vie adiacenti) ad alta densità di flussi turistici. È prevista infine la fornitura, l’installazione e la gestione di circa 1800 sensori IoT e di 2mila telecamere 5G ad alta risoluzione per lo sviluppo di soluzioni Smart City e gestione/controllo del territorio.

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