INNOVAZIONE

Rome Technopole entra nel vivo: bandi al via

Firmato l’atto di adesione al progetto a cui prendono parte le sei università del Lazio, la Regione, il Comune di Roma, 4 enti di ricerca nazionali, Inail, Cciaa di Roma e venti aziende. Il sindaco Gualtieri: “Sarà un grande polo di formazione, ricerca e trasferimento tecnologico”. Ora il reclutamento per i dottorati

Pubblicato il 21 Lug 2022

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Il progetto di Rome Technopole, l’ecosistema di innovazione della Regione Lazio nato con l’obiettivo di alimentare la filiera di ricerca e innovazione in sinergia con il mondo imprenditoriale, entra nel vivo. Dopo la firma dell’atto costitutivo, l’8 giugno, ieri la Fondazione ha fatto un ulteriore passo avanti con l’atto di adesione da parte di enti e aziende al ‘Rome Technopole’, firmato nel Senato accademico dell’Università Sapienza di Roma. Oltre alle sei università di Roma e del Lazio (Tor Vergata, Roma Tre, Luiss, Tuscia, Cassino e il Campus Biomedico), infatti, prendono parte al Rome Technopole anche la Regione Lazio, il Comune di Roma, i 4 enti di ricerca nazionali (Cnr, Enea, Infn e Iss), Inail, la Camera di Commercio di Roma e poi venti aziende tra cui Leonardo, Acea, Aeroporti di Roma, Eni e Unicredit.

Intervenuto durante la firma dell’atto, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha spiegato che si tratta di “un grande lavoro di squadra per un obiettivo ambizioso e importante. Un grande polo di formazione, ricerca e trasferimento tecnologico”. “Aver visto i primi bandi partire, rende l’idea della concretezza di questo progetto al quale, come Comune, vogliamo contribuire soprattutto per la collocazione fisica della sede – ha aggiunto il sindaco – Abbiamo individuato l’area e stiamo lavorando per renderla disponibile. Ma il Rome Technopole sarà soprattutto rete, e capacità di unire insieme filiere strategiche per il Paese e l’Europa. Adesso abbiamo la responsabilità di attuare con impegno e determinazione le risorse del Pnrr, per dotate il Paese di un polo di eccellenza e un sistema capace di valorizzare il tessuto produttivo e di ricerca di Roma e della Regione. Sono contento di unire formalmente Roma Capitale con Rome Technopole“.

Transizione digitale, biofarma e salute e innovazione

A margine della firma, la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, ha spiegato che la Fondazione “è un ecosistema dell’innovazione che vede al suo interno attività di ricerca particolarmente mirate nelle aree delle scienze dure, percorsi di formazione innovativi con riferimento alle filiere dei dottorati di ricerca ma anche degli Its, che sono all’interno della progettualità. Le parole chiave sono quelle del Pnrr: transizione digitale, biofarma e salute e innovazione“. Le attività del Rome Technopole sono già partite.

“È in pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale il bando per i dottorati di ricerca, anche per Rome Technopole, che Sapienza ha licenziato da poco. E seguiranno tutti gli altri atenei che sono partner. Quindi con le risorse che vengono dal Pnrr è già partita l’attività per il reclutamento dei giovani – ha spiegato Polimeni – Questa è una grande opportunità per i ragazzi e le ragazze. Sono dottorati di ricerca collegati con i temi del Pnrr e che prevedono un’attività di ricerca all’interno delle aziende e delle imprese”.

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