INNOVAZIONE

Quantum computing, Samsung investe 55 milioni di dollari in IonQ

La startup americana ha realizzato 4 computer che funzionano a temperatura ambiente e usano componenti off-the-shelf: il sistema potrebbe rivoluzionare il mercato e inaugurare una nuova era commerciale

Pubblicato il 22 Ott 2019

supercomputer

Samsung infonde capitali nella startup americana del quantum computing IonQ: la società del Maryland ha appena raccolto 55 milioni di dollari nel suo più grande round di finanziamento, guidato da Samsung Catalyst Fund, fondo di venture capital sostenuto dal colosso coreano dell’elettronica, e da Mubadala Capital, venture fund del governo degli Emirati Arabi Uniti. 

Con questi nuovi investimenti IonQ ha messo insieme un totale di 77 milioni di dollari, mentre Samsung entra in una gara dominata al momento da Google, Ibm e Microsoft, che stanno investendo fortemente o hanno già avviato progetti di ricerca sul calcolo quantistico.

Computer quantistici “off-the-shelf”

I quantum computer sono calcolatori che sfruttano le leggi della fisica e della meccanica quantistica, quella che studia le particelle subatomiche, e sono in grado di superare i limiti dei super-computer attuali per svolgere calcoli estremamente più complessi in tempi molto più veloci. IonQ possiede già 4 computer quantistici realizzati con le sue tecnologie e usati da enti di ricerca che ne affittano la potenza di calcolo.

Sono macchine diverse da quelle della concorrenza, sottolinea il ceo Peter Chapman, e col potenziale di rivoluzionare il mercato: i computer quantistici di IonQ, infatti, non devono essere mantenuti in ambienti con temperature vicine allo zero assoluto (come accade per i competitor), ma funzionano a temperatura ambiente. Inoltre, la maggior parte delle componenti è disponibile off-the-shelf, anche qui a differenza di quanto fanno molti dei produttori rivali.

Ciò abbatte enormemente i costi di realizzazione e manutenzione aiutando ad avvicinare il calcolo quantistico all’uso commerciale. “Mi piace scherzare dicendo che compriamo la maggior parte delle componenti su Amazon”, dice Chapman.

Il ruolo di Samsung

Il vero cuore delle macchine quantistiche di IonQ è però il chip, un prodotto ad hoc che la startup americana si fa realizzare da un fornitore esterno. Questo processore è realizzato con la tecnologia di produzione di chip comunemente disponibile ma “personalizzata” per IonQ.

Il ceo Chapman, sentito da Reuters, non ha svelato quale fornitore realizzi il chip. Samsung, che ha appena investito in IonQ, è anche uno dei maggiori produttori mondiali di chip e, tramite Francis Ho, co-responsabile del Catalyst Fund, ha affermato di aver infuso capitali nella start-up americana in parte perché spera di poter vendere componenti a IonQ. Ma Ho ha aggiunto che Samsung potrebbe anche essere un grande potenziale cliente di questi super-calcolatori.

Nuovo scontro Usa-Cina sul predominio tecnologico

Il calcolo quantistico viene già usato, soprattutto a livello universitario e per scopi di ricerca, per alcune applicazioni come l’addestramento delle reti neurali e la classificazione di dati non strutturati, la mappatura di strutture molecolari complesse, le previsioni finanziarie e nuove applicazioni di intelligenza artificiale. Google ha in California ha un Quantum Artificial Intelligence Lab dedicato alla ricerca e sviluppo quantistico, mentre Ibm ha presentato quest’anno il primo computer quantistico commerciale, l’Ibm Q System One, offerto in modalità cloud.

Le aziende e i governi mondiali sono però molto cauti sul computing quantistico per questioni di cyber-sicurezza: una potenza come quella quantistica richiede di riprogettare i metodi di protezione delle comunicazioni e del trasferimento dei dati perché i computer quantistici possono in teoria superare tutte le barriere della tradizionale crittografia. Di qui la corsa allo sviluppo di una nuova crittografia, basata su misure sofisticate come la distribuzione di chiavi quantiche, algoritmi a sicurezza quantistica e generatori di numeri casuali quantici.

Chapman di IonQ ha detto che, sebbene la startup non abbia ancora entrate sostanziali, ha già deciso che eviterà di fare affari con alcuni clienti e alcuni paesi, tra cui la Cina. Il calcolo quantistico “dovrà restare a livello di stato-nazione”, ha affermato il ceo, prefigurando un nuovo duello per il predominio tecnologico tra super-potenze dopo lo scontro sul 5G.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati