Sarà Orange l’Uber delle banche?

A Orange le Tlc non bastano più. Vuole offrire anche servizi finanziari. Con un obiettivo: fare a meno delle banche nell’offerta di servizi di e-payment e bancari ai propri clienti. Soprattutto in mobilità

Pubblicato il 05 Gen 2016

Gildo Campesato

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Orange, come spieghiamo in un articolo del nostro sito, ha annunciato di essere in trattativa col provider di servizi finanziari Groupama per l’acquisizione del 65% di Groupama Banque. L’interesse è reciproco: per Groupama significa afforzare il suo business di online banking; per Orange l’obiettivo è di tentare un’avventura del tutto nuova, per lei ma anche per un operatore di telecomunicazioni: lanciarsi in grande stile nell’offerta di molteplici servizi, tipici di una banca tradizionale: depositi, prestiti, servizi assicurativi. Con un obiettivo ambizioso per un new comer del banking: portare a 400 milioni di euro i ricavi da servizi finanziari nel 2018.

Orange aveva già sondato il terreno nel 2010 con CitiZi per l’acquisto di biglietti per il trasporto pubblico attraverso smartphone. E si era ripetutanel 2014 con Orange Cash, un’applicazione di pagamenti NFC supportati da una carta prepagata.

Tuttavia, sinora l’operatore francese si era mosso in collaborazione con le principali banche di Francia. Adesso è intenzionato a giocare da sole, diventando banca esso stesso, in concorrenza con l’establishment bancario tradizionale. Senza nasconderlo: “Abbiamo l’ambizione strategica di offrire servizi bancari ai nostri clienti da inizio 2017”, ha dichiarato il ceo di Orange, Stephane Richard.

Funzionerà? È possibile. Orange, l’ex monopolista delle telecomunicazioni francesi col nome di France Telecom, potrebbe ora giocare il ruolo di disruptor nel mercato dei servizi bancari online e in mobilità. Un mercato destinato ad essere sempre più importante grazie alle crescenti abitudini dei consumatori di fare sempre più cose senza preoccuparsi di dove si trovano: grazie a smartphone sempre più potenti e all’uso di app che rendono i servizi in mobilità sempre più attraenti e semplici da usare.

Dalla sua, Orange ha anche la forza del brand, la fiducia dei consumatori, la conoscenza dei clienti, la capacità di fatturazione e gestione delle liquidità finanziarie. E, Richard ci spera, la forza del paradosso: quello dell’ex monopolista statale delle telecomunicazioni voci che dà vita all’Uber delle banche.

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