I servizi di chat interessano Wall Street, specialmente se sono gratuiti e personalizzabili. Un gruppo di società finanziarie guidato da Goldman Sachs sta trattando per acquisire una quota della start-up californiana Perzo, che ha sviluppato un software di chat e instant messaging; l’obiettivo è trovare un’alternativa ai servizi di chat e messaggistica di Bloomberg che dominano oggi le comunicazioni fra trader, come rivelano alcune fonti confidenziali al Wall Street Journal.
Il gruppo di aziende della finanza interessato a Perzo include banche come J.P. Morgan Chase, Bank of America, Morgan Stanley e Hsbc, e società di investimento come BlackRock, Maverick Capital e Citadel. Il consorzio ha intenzione di investire in Perzo tra i 40 e i 50 milioni di dollari.
Secondo il Wsj, le grandi banche e i loro investitori non gradiscono il predominio di Bloomberg sul servizio di instant messaging che i trader usano per comunicare tra loro, perché il sistema è costoso e “chiuso”, cioè non modificabile; perciò già da qualche anno sono alla ricerca di servizi alternativi che permettano una maggiore personalizzazione in base alle esigenze degli operatori finanziari.
Perzo sembra rispondere a queste esigenze: è un software “open-source”, per cui i clienti possono inserirlo nei loro sistemi e modificarlo a seconda delle loro necessità, mentre i clienti di Bloomberg devono comprare l’intero terminale, che contiene anche ma non solo il sistema di messaggistica, e non possono fare adattamenti.
Nelle ultime settimane, poi, sono aumentate le tensioni tra Bloomberg e i suoi maggiori clienti: nuove regole per il settore finanziario e un calo dell’attività di trading hanno costretto le banche a tagliare le spese e i terminali Bloomberg sono apparsi non solo poco flessibili, ma anche troppo costosi. Le applicazioni di chat di Bloomberg, infatti, sono parte dei suoi terminali di trading e news che costano 20.000 dollari l’anno. Perzo è gratis.
Ancora, il passaggio ai mercati elettronici ha fatto crescere i timori delle società finanziarie di possibili furti di dati sensibili. Perzo, da questo punto di vista, ha sempre assicurato che la sua piattaforma è sicura e che i dati immessi sono protetti.
Così Goldman ha vietato già da qualche mese ai suoi operatori di usare alcuni dei servizi di instant messaging e di chat room, compresi quelli offerti da Bloomberg. Poi ha cercato di convincere altre grandi aziende di Wall Street a diffondere la conoscenza del sistema di Perzo, dandogli credito nel mondo della finanza.
Goldman Sachs starebbe anche sviluppando un suo servizio di chat, all’interno di un vasto progetto chiamato Babele, di cui l’investimento in Perzo è un elemento. Non è chiaro se la banca intenda affiancare questi sistemi alternativi a quello di Bloomberg o sostituirlo del tutto, ma certo quest’ultimo compito non si prospetta semplice.
“Bloomberg è un ecosistema molto difficile da smantellare”, commenta Dan Dolev, analista di Jefferies. A Wall Street si dice che sia il sistema di social network più costoso del mondo, ma è anche in grado di gestire una mole imponente di comunicazioni, con circa 320.000 utenti e 20 milioni di chat ogni giorno sul suo sistema. “Sostituire Bloomberg è come trovare il Sacro Gral nell’industria dei servizi di informazione finanziari”, dice ancora Dolev.
Perzo è una start-up con sede a Palo Alto, fondata da un veterano del mondo delle comunicazioni, David Gurle (ha lavorato per Skype e Thomson Reuters, rivale di Bloomberg) e cresciuta con i finanziamenti della Merus Capital, una società del venture capital fondata dall’ex executive di Google Sean Dempsey.