LA VERTENZA

Sirti, i sindacati: “Intervenga Passera”

Dopo il nulla di fatto della scorsa settimana, la Fim Cisl rilancia: “La dirigenza vada a casa”. La Fiom Cgil: “L’azienda apra subito un confronto sul futuro dei lavoratori”

Pubblicato il 16 Apr 2012

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I lavoratori del gruppo Sirti "sono esasperati, è ora che questa dirigenza vada a casa". Lo afferma Stefano Lombardi, coordinatore nazionale della Fim Cisl, commentando in una nota il nulla di fatto della settimana scorsa al ministero del Lavoro. "Anche oggi – spiega il sindacalista – i lavoratori della Sirti hanno manifestato bloccando e rallentando per alcune ore con decine di furgoni Sirti a passo d’uomo, il traffico lungo la A24 e il Gra. Solo dopo l’intervento delle forze dell’ordine la protesta è rientrata, limitando il blocco del traffico su via Bella Villa dove si trova la sede del gruppo Sirti a Roma".

La settimana scorsa l’azienda ha confermato la disdetta degli accordi di Cigs, dei contratti integrativi, e la volontà di non procedere al versamento dell’aumento del Ccnl del gennaio scorso. La Fim Cisl chiede l’intervento del Governo e in particolare al ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, "di convocare subito un tavolo presso il ministero per individuare un percorso condiviso e sostenibile per il rilancio di Sirti e del lavoro partendo dai contratti di solidarietà".

Sergio Bellavita, segretario nazionale Fiom-Cgil responsabile del settore Ict ricorda che oggi "si è avuta un’altra giornata di mobilitazione dei lavoratori Sirti contro il piano aziendale di 1.000 licenziamenti e taglio delle retribuzioni”

“In tutto il Paese, si registrano presidi, cortei e lotte articolate. A Roma, centinaia di lavoratori hanno attraversato la tangenziale in corteo. Domani sono previste ulteriori iniziative in diverse città- sottolinea – Chiediamo all’azienda di recedere dal piano presentato e di aprire immediatamente la discussione sul proprio futuro”.

“Continueremo a lottare contro chi pretende di far pagare ai lavoratori le scelte sbagliate del management e i comportamenti di alcuni azionisti che, nel passato, si sono risolte in un forte indebitamento”.

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