LA RIORGANIZZAZIONE

Sky, piano di riassetto per 800 lavoratori

Presentato il progetto. Slc, Fistel e Uilcom: “Verificheremo che si tratti di proposte concrete e non escamotage per guadagnare tempo in vista di soluzioni più drastiche”. L’azienda: “Puntiamo sulle competenze necessarie per essere più competitivi sul mercato”

Pubblicato il 10 Mar 2023

Sky

Sky Italia ha illustrato ai sindacati un piano di efficientamento che interesserà 800 lavoratori. Lo annunciano i sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil dopo un incontro con Ad di Sky Italia, che ha presentato loro il piano 2024-2025, evidenziando come un riassetto che interessa 1.200 persone su un organico di 4.000 “potrebbe diventare dirompente” se gli strumenti di riconversione “non fossero utilizzati in modo efficace”. Da giugno 2020 offre anche servizi di connettività a banda ultralarga.

Secondo Sky si tratta di un piano “molto ambizioso di riqualificazione professionale – da mettere a punto insieme alle organizzazioni sindacali – che risponde alla necessità di ridefinire i processi e la struttura organizzativa, inclusa quella del customer care interno e che prevede inoltre un’ampia internalizzazione di attività in diverse aree, tra cui quelle di supporto tecnico a sistemi IT, attività di post-produzione e produzione, e di supporto al ciclo attivo”.

La contrattazione d’anticipo

“In Sky sono diversi anni che, partendo dalla contrattazione di anticipo, siamo riusciti a governare una gestione non traumatica di molte situazioni critiche, partendo soprattutto dal concetto della riqualificazione dei lavoratori dinanzi ad una fase di profondo cambiamento tecnologico – spiegano i sindacati in una nota – Per noi non c’è spazio, in questa azienda come nel resto del settore, per scelte diverse rispetto a quanto fatto sino ad ora”.

“Contratteremo ogni singola situazione, con particolare attenzione per i processi di reinternalizzazione e di reskilling di tutto il personale coinvolto, per verificare che si tratti effettivamente di un percorso concreto, e non di un semplice tentativo di guadagnare un po’ di tempo prima di soluzioni più drastiche”, dicono ancora i sindacati.

La crisi della pay-tv tradizionale

Slc, Fistel e Uilcom, pur nella consapevolezza delle difficoltà che vivono il mondo del broadcasting e della pay-tv tradizionale, “questo riassetto rappresenta un elemento che potrebbe diventare dirompente se, questi strumenti messi in campo, non fossero utilizzati in modo efficace – evidenziano – A queste criticità si somma la ormai endemica difficoltà di tenuta del potere d’acquisto delle retribuzioni, aggredite dall’aumento dell’andamento inflattivo, che ha interessato anche il Gruppo Sky”.

Si tratta di “una crisi strutturale del settore, acuita dall’entrata in campo delle piattaforme streaming, le cui economie di scala, unite alla forza economica e all’assenza pressoché totale di costo del lavoro nel nostro paese, stanno mettendo a dura prova l’esistenza dei broadcaster tradizionali. Una crisi che, in assenza di un intervento regolatorio capace di riequilibrare il vantaggio competitivo strappato dalle piattaforme streaming, rischia di mettere in ginocchio l’intero settore, almeno a giudicare dall’andamento dei ricavi pubblicitari, sempre più sbilanciati a favore degli Ott. Questa è la posizione che abbiamo espresso oggi al tavolo, e che perseguiremo nei prossimi appuntamenti con l’Azienda”.

La nota aziendale

“La ridefinizione del piano di trasformazione prevede un impatto su 800 risorse aggiuntive, tra lavoratori interni ed esterni, che vanno ad aggiungersi alle 400 posizioni lavorative già previste nell’accordo siglato con le parti sociali nel 2021 – spiega una not di Sky – Si tratta di un progetto molto ambizioso di riqualificazione professionale – da mettere a punto insieme alle organizzazioni sindacali – che risponde alla necessità di ridefinire i processi e la struttura organizzativa, inclusa quella del customer care interno e che prevede inoltre un’ampia internalizzazione di attività in diverse aree, tra cui quelle di supporto tecnico a sistemi IT, attività di post-produzione e produzione, e di supporto al ciclo attivo”.

L’estensione del piano ad ulteriori 800 persone si è resa necessaria a seguito di un anno particolarmente difficile per il deterioramento del contesto macroeconomico – si legge – La riqualificazione professionale e l’insourcing permetteranno a Sky di accelerare il percorso di trasformazione già concordato con le parti sociali a partire dal 2021, offrendo allo stesso tempo ai lavoratori un’opportunità concreta e di valore, dotandoli di nuove competenze in ambiti professionali che hanno un futuro più sicuro”.

 “Il piano di reskilling ha l’obiettivo di dotare l’azienda di quelle competenze necessarie per essere competitiva in un mercato che cresce principalmente nello streaming e in cui la competizione è sempre più con media player internazionali che hanno strutture aziendali e modelli di business snelli e data driven”, conclude la nota.

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