TRASPORTI INTELLIGENTI

Smart mobility, ecco le 5 azioni chiave della roadmap italiana

Il piano a firma di Tts Italia fa leva sulle tecnologie digitali per il miglioramento della sicurezza stradale e l’erogazione di servizi innovativi. Ma serviranno risorse e una “visione” governativa. La presidente Panero: “Agire subito”

Pubblicato il 11 Lug 2019

Rossella Panero

Miglioramento della sicurezza stradale, efficientamento della logistica, realizzazione dei servizi MaaS (Mobility as a Service), ottimizzazione della mobilità urbana ed extraurbana, sviluppo delle smart road e dei veicoli autonomi: queste le cinque azioni chiave per spingere la smart mobility in Italia. Il piano è stato messo nero su bianco da Tts Italia – l’Associazione che rappresenta circa 80 realtà del settore – in due documenti presentati a Roma, in occasione del convegno “Smart Mobility: un’opportunità per la crescita”, alla presenza di rappresentanti del Governo, delle istituzioni e delle amministrazioni locali impegnate a redigere i Pums (Piani urbani per la mobilità sostenibile).

“Occorre puntare sullo sviluppo di una mobilità intelligente – sottolinea Rossella Panero, Presidente di Tts Italia – in grado di portare benefici sia all’utente del trasporto che all’intero sistema economico italiano. Ecco perché la nostra associazione ha voluto tracciare nel dettaglio le azioni da compiere nell’immediato”.

Le proposte di Tts Italia per la Smart Mobility

Nel documento “Le proposte di Tts Italia per la Smart Mobility”, l’associazione evidenzia le priorità della roadmap italiana. “Gestire in maniera “smart” la mobilità significa incidere in modo rilevante sulle criticità – sottolinea l’associazione- . Esperienze avviate in altre Paesi europei e negli Stati Uniti hanno dimostrato che l’applicazione degli Its conduce a una riduzione dei tempi di spostamento dell’ordine del 20%, a un aumento della capacità della rete dal 5 al 10%, a una diminuzione degli incidenti del 10-15%, delle congestioni del 15%, delle emissioni inquinanti del 10% e dei consumi energetici del 12%”.

Secondo Tts Italia non solo c’è bisogno di continuare l’azione programmatoria avviata con il Piano di Azione Its Nazionale nel 2014 ma bisognerebbe prevedere una copertura finanziaria ad hoc. Sul fronte del trasporto pubblico locale un parte delle risorse potrebbe provenire dal Fondo per il Tpl, già stanziato e in capo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’associazione accende i riflettori anche sulla Mobility as a service grazie all’uso di piattaforme tecnologiche che consentono di erogare diversi servizi sul territorio (sosta, pedaggio/Ztl, taxi, car sharing, bike sharing, car pooling, trasporto pubblico locale, ecc.), fornendo le informazioni e consentendo un pagamento unico. Per mettere a frutto questo sistema però è necessario definire delle Linee guida al fine di garantire lo sviluppo di un mercato armonizzato.

Sul fronte smart road e veicoli connessi l’Associazione ritiene necessario l’inserimento, nella prossima legge di Stabilità, di una quota di finanziamento per le applicazioni sulla rete infrastrutturale italiana. Infine, per snellire la mobilità urbana sarebbe utile una quota di finanziamento a favore degli enti locali che stanno realizzando i Pums (Piani urbani della mobilità sostenibile). Gli Its (Sistemi di trasporto intelligenti) sono protagonisti assoluti di questi piani.

Gli Its per i Pums nelle città italiane

Le priorità per le pubbliche amministrazioni sono illustrate nel documento “Gli Its per i Pums nelle città italiane”, elaborato nell’ambito di uno specifico gruppo di lavoro con l’obiettivo di creare una vera e propria guida per gli enti locali e le città con oltre 100mila abitanti, tenute a redigere i piani entro il prossimo agosto, ovvero a due anni dal decreto 4 agosto 2017. Tra le priorità, semafori centralizzati, potenziamento del trasporto pubblico locale, telecontrollo delle Ztl, smart parking, infomobilità e una centrale integrata in grado di accogliere l’enorme mole di dati che produce un centro urbano, codificarli e restituirli in una forma utile sia alla cittadinanza sia all’amministrazione come supporto all’attuazione delle strategie per la mobilità.

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