ACCORDO

Svolta Airbnb, le tasse in Sardegna si pagheranno direttamente sulla piattaforma

Intesa tra la società e alcuni Comuni per la riscossione e il versamento dell’imposta di soggiorno. E’ il primo accordo “collettivo” stretto dall’azienda

Pubblicato il 09 Lug 2018

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Airbnb “cambia verso” e si appresta a fare da “riscossore delle tasse” in Sardegna. La società e i comuni di Arzachena, Golfo Aranci, Olbia, Posada e Santa Teresa di Gallura, cui presto si aggiungerà anche Dorgali, hanno infatti raggiunto un’intesa per la riscossione e il versamento dell’imposta di soggiorno direttamente in piattaforma.

L’accordo rappresenta una svolta nella semplificazione del pagamento e della riscossione della tassa, contribuendo al contempo ad azzerare completamente il rischio di evasione. L’annuncio è stato dato oggi a Olbia dai rappresentanti di Airbnb e dai cinque dei sei sindaci delle amministrazioni coinvolte.

Si tratta in assoluto del primo accordo “collettivo” da parte della società con più Comuni in contemporanea e non con singole città. In totale salgono così a 16 i Comuni in Italia che hanno concluso accordi con Airbnb su questo tema.

“Ci guadagna il turista internazionale, sempre più orientato a gestire servizi e pagamenti online – ha detto Giulio Del Balzo, Airbnb Italia -. Ci guadagnano gli host, che spesso hanno difficoltà a farsi pagare la tassa in contanti, e ci guadagno le amministrazioni, che si assicurano il pagamento dell’imposta per tutte le prenotazioni tramite Airbnb”.

Nel mondo sono oltre 340 le amministrazioni per cui la società gestisce in maniera semplificata il versamento delle imposte, per un totale di oltre oltre 510 milioni di dollari. “Serve la gestione unitaria della tassa di soggiorno in Sardegna, i tempi sono maturi per discutere di tariffa unica”, ha detto l’assessora comunale di Santa Teresa, Stefania Taras, durante la presentazione dell’accordo che sarà operativo da novembre.

Grazie all’intesa i prezzi degli alloggi disponibili sul portale saranno comprensivi dell’imposta, calcolata in percentuale sul valore della prenotazione tra il 3% e il 5% a seconda della tariffa deliberata dall’amministrazione, e verrà poi versata direttamente alle casse comunali. Ma oggi i cinque Comuni hanno proposto di ampliare l’alleanza per favorire il salto di qualità dell’accoglienza extralberghiera col supporto di Airbnb, la più grande community mondiale tra domanda e offerta di seconde case e affini.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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