LA DECISIONE

Il Tar boccia la delibera Antitrust pro-Mytaxi: i tassisti non potranno lavorare anche per le coop

Accolto il ricorso delle centrali radiotaxi di Roma e Milano contro la decisione del Garante. Soddisfazione degli autisti. Consumatori in allarme: “Così si lede la concorrenza a danno dei consumatori”

Pubblicato il 07 Dic 2018

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Il Tar ha sospeso l’esecutività della delibera dell’Antitrust a favore di Mytaxi. Gli iscritti alle centrali radio di Roma e Milano per ora non potranno lavorare anche per la multinazionale. Ne dà notizia Loreno Bittarelli, presidente di Radiotaxi 3570, che in una nota spiega: “Il Tar, accogliendo la domanda del Radiotaxi 3570 e delle altre Centrali Radiotaxi di Roma e Milano, ha sospeso l’esecutività della delibera emessa dall’Antitrust nel decorso mese di giugno a favore di Mytaxi. Si tratta di un importante e positivo passaggio processuale che consentirà ai tassisti soci delle cooperative di continuare a svolgere serenamente il loro lavoro, in attesa della decisione definitiva prevista per il prossimo mese di aprile”. Osserva Bittarelli: “Il Radiotaxi 3570 può dunque continuare il suo quotidiano impegno per garantire ai tassisti e all’utenza la più efficiente risposta di intermediazione tra la domanda e offerta di servizio taxi continuando a rafforzare, ulteriormente, lo sviluppo tecnologico dei suoi sistemi e il tradizionale e forte rapporto di fiducia con gli utenti”.

Secondo l’Antitrust le clausole di esclusiva contenute negli atti che disciplinano i rapporti tra i principali operatori di radiotaxi attivi a Roma e Milano e i tassisti aderenti, “nella misura in cui vincolano ciascun tassista a destinare tutta la propria capacità operativa, in termini di corse per turno, ad un singolo radiotaxi, costituiscono reti di intese verticali restrittive della concorrenza e devono quindi cessare”. In sostanza la decisione dell’Antitrust spianava la strada alla app di Mytaxi, con la quale si può prenotare un’auto dal cellulare, indicando la strada che dovrebbe consentire ai tassisti di aderire al servizio senza dover lasciare la loro cooperativa di appartenenza, così come accade ora proprio a causa di questi vincoli.

Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, la decisione del Tar  “è una pessima notizia, anche se attendiamo con fiducia il giudizio di merito”.

“La sospensiva, infatti, è stata concessa non perché le motivazioni dei tassisti appaiono fondate, ma perché la complessità della materia richiede un approfondimento con la discussione di merito e perché gli effetti delle modifiche statutarie sembrano al Tar irreversibili – prosegue Dona – Resta il fatto che le clausole di esclusiva limitano la mobilità dei fattori e danneggiano in primo luogo proprio i tassisti che, diversamente, avrebbero più corse. Speriamo che questa sospensiva induca finalmente il legislatore ad una vera riforma del settore, verso una maggiore liberalizzazione”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del Codacons, Carlo Rienzi: “E’ semplicemente assurdo interferire nel gioco della libera concorrenza nel settore dei trasporti pubblici non di linea, perché così facendo si arreca un danno agli utenti finali – sottolinea – Si tratta di una decisione che non va nell’interesse dei consumatori ma di certo non basteranno le sentenze dei Tar a fermare un processo sociale ed economico irreversibile che deve portare alla completa liberalizzazione del settore, sia pure con garanzia di sicurezza del trasporto pubblico”.

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