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Telemarketing, affondo Assocontact: “Con prefisso unico a rischio 20mila posti di lavoro”

L’associazione contro il ddl che regola le chiamate commerciali: “Grave danno per il settore e per i consumatori”. Il relatore del provvedimento, Raffaele Ranucci (Pd): “Così si mette fine allo stalkeraggio telefonico”

Pubblicato il 10 Ago 2017

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Assocontact contro il ddl che istituisce il registro delle opposizioni per il telemaketing. Secondo l’associazione l’approvazione al Senato del provvedimento, che prevede l’istituzione del prefisso unico per i call center, rischia di compromettere l’intero settore mettendo a rischio più di 20mila posti di lavoro. Per Asscontact il prefisso unico non risolverà il problema del telemarketing selvaggio. Anzi: le chiamate con le proposte commerciali si mischieranno a quelle moleste con un grave danno per il consumatore e l’operatore telefonico che non sarà messo nelle condizioni di poter svolgere serenamente il proprio lavoro.

Il ddl di fatto non permetterà alle aziende di contattare direttamente i propri clienti e continuerà a gettare discredito sull’intero settore. “Il risultato che si persegue attraverso questa norma è solo la fine delle attività di telemarketing. A queste condizioni le aziende saranno costrette ad investire su altri canali e forme di vendita – spiega il presidente Paolo Sarzana – La Commissione Lavori Pubblici non ha voluto tenere conto delle nostre proposte. Il telemarketing è uno strumento utile e a supporto della vendita di beni o servizi, un comparto che dà lavoro a più di 20mila persone”.

“Assocontact è pronta a collaborare con le associazioni dei consumatori, gli operatori e i committenti nelle sedi istituzionali per risolvere il problema delle chiamate moleste. Il nostro codice etico, approvato oltre un anno fa, regolamenta già le attività di telemarketing con buoni risultati”, evidenzia Sarzana.

L’associazione ricorda anche che l’approvazione del ddl avviene in concomitanza delle firma dell’accordo firmato da Assocontact, Asstel e sindacati “per cercare di migliorare le condizioni dei lavoratori che appartengono a questo comparto strategico, mentre ora saranno a rischio oltre 20mila posti di lavoro”, puntualizza Sarzana.

Il ddl, più nel dettaglio, il disegno di legge prevede la possibilità per tutti di iscriversi al registro delle opposizioni, anche con numeri cellulari e anche in caso di telefoni fissi non iscritti negli elenchi telefonici. Con l’iscrizione, si intendono revocati tutti i consensi al trattamento dei dati personali espressi in precedenza. Viene esplicitamente vietata la cessione di elenchi telefonici a terzi e la violazione dei divieti introdotti prevede sanzioni, fino alla sospensione e alla revoca della licenza per gli operatori. Altri punti fondamentali del testo: è vietato il ricorso ai compositori automatici per la ricerca dei numeri e viene introdotto l’obbligo al ricorso di un prefisso specifico unico, in modo che chi riceve la chiamata, anche se non è iscritto al registro delle opposizioni, possa riconoscere che si tratta di una telefonata commerciale.

Per il relatore, Raffaele Ranucci (Pd), si mette fine “allo stalkeraggio telefonico da parte dei call center, a garanzia dei cittadini e anche degli operatori che fanno telemarketing in modo serio. E’ un risultato che ci dà grande soddisfazione, perché siamo riusciti a tenere insieme la possibilità di svolgere le attività promozionali e quindi la tutela di posti di lavoro, con il diritto dei cittadini a non essere infastiditi”.

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