LO STUDIO

Tempi duri per le banche, Google e Apple i veri rivali

Le cinque grandi tech companies americane note con la sigla Gafam (Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft) sono già entrate sul mercato del payment con prodotti usati da milioni di utenti: potrebbero conquistare saldamente alcune attività core degli attori tradizionali della finanza

Pubblicato il 02 Gen 2018

Patrizia Licata

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Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft: sono i cinque grandi dell’economia di Internet i concorrenti più temibili per le banche. Già protagonisti nell’industria del payment i colossi del digitale – collettivamente noti con la sigla Gafam – potrebbero presto allargarsi al più vasto mondo dei servizi finanziari, scardinando equilibri e minacciando gli incumbent. Il trend è reale e potenzialmente dirompente, scrive BI Intelligence nel suo nuovo report “Tech companies in payments” in cui analizza sia il ruolo di Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft sia le possibili strategie per i player tradizionali. “Le banche dovranno non solo capire il livello della minaccia che arriva dalle web companies, ma individuare i segmenti dell’industria finanziaria che per primi rischiano la disruption”, è il monito degli analisti.

I Gafam sono già attivi nell’industria dei pagamenti – offerta di mobile wallets per pagamenti online e in-store, servizi di trasferimento di denaro peer-to-peer, prestiti per piccole imprese – e capaci di rivaleggiare con le attività core delle aziende tradizionali del settore finanziario. “Ognuno di questi cinque colossi ha lanciato offerte e servizi che hanno il potenziale di scardinare il modo in cui ha funzionato finora il sistema bancario. E ci aspettiamo che portino sul mercato molti altri prodotti man mano che allargano e rafforzano il loro ecosistema”, osservano gli analisti di BI Intelligence. I cinque big hanno dalla loro la capacità di raggiungere un pubblico globale (alcuni loro prodotti sono usati da milioni, a volte miliardi, di utenti) e abbondanti risorse: Apple, Microsoft e Google messi insieme disponevano di oltre 400 miliardi di dollari cash a fine 2016.

Resta improbabile che Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft si trasformino in banche vere e proprie e spazzino via di scena gli incumbent, sia perché l’industria finanziaria è fortemente regolata sia perché le grandi banche hanno un posizionamento consolidato e godono di solida fiducia da parte dei consumatori, che alle banche affidano dati sensibili. Per esempio, il 60% del campione in un sondaggio condotto dalla stessa BI Intelligence afferma di fidarsi più delle banche per la fornitura di servizi finanziari che di altre aziende non del settore. Di conseguenza, conclude lo studio, i Gafam daranno filo da torcere agli attori tradizionali della finanza, ma non faranno sparire le banche. Al tempo stesso, la forza disruptive dei cinque big della Internet economy è innegabile e la loro presenza nei pagamenti e nei servizi finanziari è una realtà con cui le banche devono fare i conti subito, perché alcuni specifici segmenti della loro attività potrebbero diventare presto appannaggio esclusivo delle tech companies.

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