AUTOMOTIVE

Tesla a guida autonoma e gigafactory in Canada: ecco il piano

Si punta a primi modelli già per fine anno a patto di sciogliere il nodo delle autorizzazioni. Musk dice la sua sull’evoluzione della mobilità elettrica: “A breve termine dobbiamo usare petrolio e gas, altrimenti la civiltà crollerà. Transizione verso l’energia e l’economia sostenibile è sfida colossale”

Pubblicato il 30 Ago 2022

tesla

Elon Musk punta ad avere modelli Tesla a guida autonoma pronti entro la fine dell’anno, con la speranza che sussistano le autorizzazioni legali perché le automobili di nuova generazione siano ampiamente diffuse negli Stati Uniti e in Europa. Parlando a una conferenza sull’energia in Norvegia, il magnate ha precisato che la sua attenzione è attualmente concentrata sullo sviluppo della navicella spaziale SpaceX e per l’appunto sulle auto elettriche Tesla a guida autonoma, per supportare le quali sarà costruita una nuova gigafactory in Canada.

L’equilibrio tra fonti rinnovabili e idrocarburi

Nonostante l’impegno sul fronte della mobilità elettrica, Musk ha affermato che nei prossimi anni il mondo dovrà comunque continuare a estrarre idrocarburi, sviluppando al tempo stesso fonti di energia sostenibili. “Realisticamente penso che a breve termine dobbiamo usare petrolio e gas, perché altrimenti la civiltà crollerà”, ha detto l’imprenditore ai giornalisti a margine della conferenza. Alla domanda se la Norvegia dovrebbe continuare a cercare nuovi giacimenti, Musk ha risposto: “Penso che alcune ulteriori esplorazioni siano giustificate in questo momento. Una delle sfide più grandi che il mondo abbia mai dovuto affrontare è la transizione verso l’energia e l’economia sostenibile”, processo che impiegherà “alcuni decenni per essere completato”. Ciononostante, per Musk la generazione di energia eolica offshore nel Mare del Nord, combinata con accumulatori stazionari, potrebbe diventare una fonte di energia chiave, “forte e sostenibile in inverno”.

Twitter, i legali di Musk chiedono la comparizione di Peiter Zatko

Il presente di Musk, però, è in gran parte occupato dalla querelle con Twitter. Nell’ambito del processo intentato contro la piattaforma, Musk ha chiesto formalmente la comparizione di Peiter Zatko, ex capo della sicurezza di Twitter. I legali del patron di Tesla hanno presentato un mandato per Zatko, che nei giorni scorsi ha depositato un documento di 84 pagine in cui accusa Twitter di aver ignorato il problema dei bot e degli account falsi, sulla base del quale Musk non vuole più procedere all’acquisizione da 44 miliardi di dollari della società.

Ma mandati di comparizione sono stati recapitati anche al venture capitalist Marc Andreessen, al presidente di Oracle Larry Ellison e agli investitori David Sacks e Joe Lonsdale, in aggiunta alla richiesta inoltrata allo stesso fondatore di Twitter Jack Dorsey. A loro, riporta il New York Times, viene chiesto di condividere le loro informazioni sul caso. La resa dei conti, come ormai tutto sanno, è attesa a ottobre davanti al tribunale del Delaware, chiamato a decidere se Musk dovrà o meno acquistare Twitter. I legali di Musk e della società che cinguetta hanno finora spiccato un centinaio di mandati di comparizione, chiamando banche, investitori di alto profilo, consiglieri e membri dell’entourage di Musk.

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