IL CASO

Tesla nella bufera: in vista 26mila richiami di auto a causa di un difetto software

La casa automobilistica di Musk sotto un “fuoco incrociato”: all’orizzonte migliaia di verifiche tecniche relative al funzionamento del parabrezza. Al via anche un’azione giudiziaria a causa di presunti comportamenti scorretti nello stabilimento californiano

Pubblicato il 10 Feb 2022

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Momento turbolento su più fronti per Tesla. La casa automobilistica di Elon Musk si trova infatti costretta da un lato a richiamare oltre 26.600 auto a causa di un errore del software dello sbrinatore del parabrezza, dall’altro a prepararsi a una battaglia legale che potrebbe compromettere i rapporti con lo Stato della California. 

Difetto a un software

Secondo quanto annunciato dalla National highway traffic safety administration (Nhtsa), Tesla si accinge a richiamare 26.681 veicoli a causa di un software di sbrinamento del parabrezza difettoso che potrebbe ridurre la visibilità. Il richiamo si applica ad alcuni veicoli Model 3, Model S, Model X e Model Y del 2020-22 2020-22. Un errore del software, secondo quanto riferito, potrebbe causare “l’apertura involontaria di una valvola nella pompa di calore e l’intrappolamento del refrigerante all’interno dell’evaporatore”, causando una visibilità ridotta e una riduzione delle prestazioni dello sbrinatore. Il problema potrebbe aumentare il rischio di crash e non soddisfa i requisiti federali, ha affermato l’Nhtsa. Tesla offre ai proprietari aggiornamenti software over-the-air gratuiti in risposta al richiamo. Le lettere di notifica saranno inviate ai proprietari il 1 aprile. 

La società la scorsa settimana ha richiamato oltre 800.000 veicoli per un problema con il cicalino delle cinture di sicurezza. A dicembre, ha invece richiamato 475.000 auto per affrontare problemi con la telecamera per la retromarcia e il bagagliaio.

Attesa causa per discriminazione in California

Un altro problema è intanto in vista per Tesla sul fronte giudiziario. Il colosso delle auto elettriche si prepara infatti a un’azione legale in California per “sistematica discriminazione razziale e molestie” nel suo impianto dello Stato: a mettere in guardia sulla causa da parte del California Department of fair employment and housing è la stessa Tesla. Una volta che la causa sarà avviata, Tesla prevede di combattere contro le accuse in una battaglia legale che rischia di infiammare ulteriormente i rapporti fra la California e Elon Musk.

“Nessuna azienda ha fatto di più per la sostenibilità e la creazione di posti di lavoro nell’energia pulita di Tesla. In un momento in cui i posti di lavoro nell’industria manifatturiera stanno lasciando la California, il Department of fair employment and housing ha deciso di fare causa a Tesla invece di cercare di lavorare in modo costruttivo con noi”, mette in evidenza la casa automobilistica.

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