LO SCENARIO

Torri, mercato in fermento: Inwit punta su quelle di 3 Italia

L’amministratore delegato Oscar Cicchetti: “C’è spazio per fare sinergie”. E riprendono i contatti tra Rai Way ed Ei Towers: in vista consolidamento delle antenne broadcast verso un “campione nazionale”

Pubblicato il 04 Feb 2016

A.S.

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Il mercato delle torri è in movimento, e si sposta rapidamente verso un consolidamento e una serie di aggregazioni. Le accelerazioni sono iniziate con la quotazione in borsa di Rai Way da una parte e con l’asta delle torri Wind vinta da Cellnex, dall’altra. Le operazioni in corso oggi sono la cessione in corso del 45% di Inwit da parte di Telecom Italia, per la quale sono in corsa Ei Towers, Cellnex e Amercan Tower, e i nuovi “rumors” sui colloqui che sarebbero ripresi tra Rai Way ed Ei Towers per il consolidamento del settore delle torri broadcast. In una cornice in cui la creazione di un polo nazionale delle torri aveva ricevuto la “benedizione” del sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, che aveva però messo il “paletto” che il nuovo “campione” fosse sotto il controllo pubblico.

Sul tema è tornato anche Pier Silvio Berlusconi, Ad di Mediaset, secondo cui “la cosa importante è che ci sia un progetto italiano di aggregazione” nelle torri tlc, “e che ci veda partecipi. È ovvio che c’è la tendenza a creare un polo sulle torri. Farlo è una cosa banale, semplice e normale. Noi ci avevamo provato, ma la politica ci ha fermato. Ora vediamo, qualcosa sicuramente succederà, noi vogliamo essere della partita”. Ei Towers, che è partecipata al 40% da Mediaset, è coinvolta nel “risiko torri” su due versanti: da una parte nella partita delle torri broadcast, dove l’altro attore principale è Rai Way, e dall’altra per le torri di telefonia mobile, dove sta partecipando all’asta per il 45% di Inwit, la società di Telecom Italia.

“Guardiamo all’operazione di Inwit esclusivamente dal punto di vista della creazione di valore per gli azionisti di Telecom Italia e del mercato”, afferma Giuseppe Recchi, presidente del gruppo telefonico, che però non ha voluto commentare le indiscrezioni su un imminente incontro con i vertici di Cellnex, che è tra i pretendenti interessati alle torri Telecom: “Non faccio commenti su operazioni in corso”, ha detto Recchi. “Se vogliamo fare una riflessione sull’oggetto torri, su Inwit dal punto di vista della sensibilità di interessi strategici – ha aggiunto – possiamo dire che le torri sono infrastrutture che reggono apparecchi di comunicazione”.

Ieri intanto Inwit ha presentato i risultati finanziari e il piano industriale 2016-2018, e l’amministratore delegato Oscar Cicchetti ha illustrato le strategie dell’azienda. Lo stesso Cicchetti, in un’intervista al sole24ore, ha poi manifestato l’interesse di Inwit per le torri di 3Italia, se l’operatore dovesse decidere di metterle sul mercato in conseguenza della fusione con Wind.

“Il nostro è un business dove le dimensioni contano – afferma Cicchetti – In Italia ci sono 43mila torri di tlc, Inwit ne ha 11.500: c’è spazio per fare sinergie. 3 Italia ha dichiarato l’interesse a cedere le torri, ne ha circa 8mila, in caso di fusione con Wind. È improbabile che siano in vendita le torri Vodafone, circa 11.500 siti, ma se cambiassero idea noi saremmo interessati. E poi ci sono le mille torri tlc di EiTowers. Abbiamo un notevole margine per sostenere la crescita esterna. A oggi i conti tornerebbero con un’operazione analoga a quella condotta da Cellnex che ha valutato intorno ai 900 milioni circa 7.700 torri Wind. Dimensioni che corrispondono agli asset di 3. Sarebbe nostro dovere proporre l’operazione qualsiasi sia la composizione del nostro azionariato”.

Quanto ad eventuali aggregazioni a un polo nazionale che possa riguardare anche le torri di trasmissione del segnale Tv, Cicchetti esprime qualche dubbio: “Tra operatori broadcast e operatori di tlc le sinergie possibili sono limitate. Le torri tv stanno sulle montagne, noi sulle strade, e gestiscono anche gli impianti di trasmissione delle emittenti televisive, mentre nelle torri tlc gli impianti di trasmissione sono delle singole compagnie telefoniche. Le aggregazioni tra simili in questo campo senz’altro creano valore”.

Intanto secondo fonti finanziarie citate da Repubblica sia Rai Way (65% Rai) che Ei Towers (40% Mediaset) avrebbero già avuto contatti informali tra di loro e con alcuni operatori istituzionali e di mercato, in cui si sarebbero dette aperte al dialogo: situazione capovolta rispetto a un anno fa quando tra i due rivali era calato il gelo in seguito all’Opas che Ei Towers aveva alla fine ritirato su Rai Way. Le due società quotate starebbero valutando le reciproche convenienze che deriverebbero dalla nascita di un polo nazionale delle torri broadcast. Per proseguire il dialogo sarà però fondamentale capire quale sarà l’esito della gara Inwit, dove Ei Towers è uno degli offerenti.

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