IL CASO

Toshiba-Western Digital, risolte le grane legali: via alla cessione dei semiconduttori

Accordo trovato sull’apertura di un nuovo stabilimento per “salvare” la partnership. Entro marzo la firma per il passaggio delle memorie di massa al consorzio guidato da Bain Capital per 15,2 miliardi di euro

Pubblicato il 13 Dic 2017

A. S.

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Il contenzioso legale tra Toshiba e Western digital si è chiuso con un accordo, che di fatto sblocca la cessione della divisione semiconduttori che entro marzo passerà dal colosso giapponese dell’elettronica al consorzio guidato da Bain Capital per 15,2 miliardi di euro.

Toshiba e Western digital condividono un impianto di produzione nel Giappone centrale, e una volta ufficializzata la decisione di Toshiba di cedere il comparto delle memorie di massa Western Digital, che aveva fatto un’offerta per acquisire le attività in vendita, aveva presentato ricorso in tribunale per bloccare l’operazione.

Da quel momento sono partite le trattative tra le due società, che hanno portato a stabilire che la collaborazione tra i due gruppi continuerà, ma non nello stabilimento interessato dalla cessione. I legali delle due aziende si sono infatti accordati sull’apertura di una nuova fabbrica, che nascerà nel Nord Est del Giappone.

Questa soluzione rimuove di fatto l’ultimo ostacolo alla cessione delle attività di Toshiba nei chip, molto redditizia per la società, che dovrebbe essere ufficializzata entro la fine dell’anno fiscale in corso, che scade a marzo, a favore del consorzio guidato da Bain Capital e dai coreani di Hynix.

Toshiba ha tra l’altro concluso da poco un aumento di capitale sostanzioso, da 5 miliardi di dollari, grazie al quale al 31 marzo la società non si troverà più nella posizione di avere un patrimonio netto negativo, fatto che avrebbe comportato il rischio della cancellazione del titolo dai listini.

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