INNOVAZIONE

Turismo, ecco il piano del governo: digitale pilastro strategico

Investimenti per implementare servizi più sostenibili, efficienti e su misura, sfruttando il potenziale delle tecnologie. Spinta al Tourism Digital Hub. La ministra Santanché: “Diamo priorità a un settore chiave per la crescita del Paese”

Pubblicato il 24 Apr 2023

Patrizia Licata

travel turismo

Anche il turismo diventa digitale e sostenibile, in linea con le transizioni gemelle, nel nuovo Piano strategico del Turismo 2023-2027 del governo Meloni. Promozione, investimenti, qualità, inclusione, formazione e sostenibilità sono le linee d’indirizzo del piano che mette l’innovazione fra i pilastri capaci di garantire competitività all’offerta grazie a servizi rinnovati e personalizzati.

Il documento è stato trasmesso alla Camera e al Senato dopo aver già ricevuto a inizio marzo il via libera dalla Conferenza Stato-Regioni. Le commissioni competenti delle due Camere dovranno ora esprimere il proprio parere prima che il testo possa essere adottato dal governo.

“Settore economico prioritario, trainante e non ancillare ad altri, il turismo rappresenta un volano per la crescita di numerose nazioni, tra cui certamente l’Italia, traducendosi in fattore di sviluppo capace di amplificare l’impatto degli investimenti effettuati in termini di Pil, occupazione, reputazione del marchio Italia”, scrive il ministro del turismo, Daniela Santanchè, nell’introduzione al Piano strategico.

Turismo, approccio da “ecosistema di servizi”

Le iniziative previste, che includono il coinvolgimento di tutti gli interlocutori,  mirano a “riconfermare la posizione di leadership dell’Italia nel mercato turistico globale“, afferma Santanchè. Finalità ultima è quella di “soddisfare i segmenti target attraverso l’accrescimento della qualità dei servizi offerti in ambito turistico, grazie al miglioramento infrastrutturale e della mobilità, così come alla riqualificazione del capitale intellettuale impegnato nel settore turistico”. Al contempo, le azioni proposte tendono a “generare un ampliamento della domanda servita, intercettando sia nuovi segmenti interessati a una più autentica e sostenibile modalità di fruizione delle destinazioni, sia turisti alla ricerca di esclusività, declinata in molteplici formule turistiche”.

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Pertanto il Piano è orientato a “guidare l’ecosistema industriale del turismo nello sviluppo di nuove linee di offerta, più attrattive, tourist and experience oriented, ma ugualmente responsabili, creando reti di valore, fisiche e/o digitali, secondo l’approccio del service ecosystem“.

Questo Piano strategico rappresenta “davvero una novità e anche un cambio di passo e di visione di quello che dovrà essere l’industria del turismo”, ha detto ancora Santanchè. “Ossia passare da un concetto di valorizzazione a quello della programmazione strategica del settore dell’industria del turismo che deve essere posto come un ecosistema industriale, certamente ben più complesso e articolato di medio periodo”.

I pilastri strategici: l’innovazione

Le linee d’indirizzo individuate – ovvero promozione, investimenti, qualità, inclusione, formazione e sostenibilità – devono essere declinate trasversalmente in cinque pilastri strategici per promuovere la competitività del settore e attestare l’Italia come player internazionale di riferimento e che sono governance, innovazione, qualità e inclusione, formazione e nuove competenze, sostenibilità.

Governance. Si prevede Sviluppo di un processo partecipato attraverso la definizione di un modello condiviso di governance e monitoraggio tra le Regioni, che dispongono della necessaria conoscenza territoriale, e lo Stato, attraverso l’intervento del Ministero, con l’attivazione di coerenti linee guida, dirette a rimuovere gli emergenti elementi di criticità dei vari sistemi regionali, rendendo coeso e unitario il settore, al fine di individuare congiuntamente aree strategiche per il settore da promuovere.

Innovazione. Implementazione del processo di digitalizzazione dei servizi sia interni che esterni per rafforzare un turismo digitale, che persegua la realizzazione di importanti progettualità (ad esempio il Tourism DigitalHub), consentendo di mettere a “sistema” il variegato mondo del turismo, sia pubblico sia privato, sfruttando il potenziale tecnologico per offrire servizi innovativi al turista, ma anche sicuri (tutela della privacy e sicurezza informatica) favorendo una “esperienza” personalizzata, sostenibile e di lungo termine.

La formazione e le nuove carriere turistiche

Qualità e inclusione. Accrescimento della qualità e quantità dei servizi offerti in ambito turistico, agendo per un miglioramento infrastrutturale e della mobilità, che siano mirati ad accrescere l’attrazione turistica e la promozione di una maggiore diffusione dei flussi dei visitatori e la valorizzazione di nuovi territori, in chiave di sostenibilità e autenticità. Realizzazione di campagne di promozione dell’intera filiera turistica italiana, che puntino sul brand Italia, sulle eccellenze del patrimonio storico-artistico, del paesaggio, della produzione dello spettacolo dal vivo, dell’enogastronomia e, in una parola, della creatività italiana. Revisione degli standard di qualità e inclusione delle strutture ricettive (sistema di classificazione “Italy Stars & Rating” con assegnazione delle convenzionali Stelle) e istituzione di una certificazione rilasciata dal Ministero del Turismo, in modo da consentire una maggiore omogeneità di offerta nell’ambito dell’hospitality industry e fornire un valido strumento di comunicazione soprattutto a livello internazionale, per rassicurare il cliente circa l’offerta. Creazione di un sistema di credito e di finanziamenti in favore delle imprese del comparto turistico collegato agli standard di qualità e inclusione delle strutture ricettive (stelle) e della certificazione.

Formazione e carriere professionali turistiche. Riqualificazione e formazione del capitale umano impegnato nel settore turistico, aumento delle competenze in modo da attrarre alti profili professionali, attraverso percorsi formativi innovativi e di eccellenza; sviluppo di percorsi di carriera sfidanti, con un’occupazione stabile, durevole e di qualità, con particolare attenzione al mondo giovanile. Realizzazione della Riforma dell’ordinamento professionale delle guide turistiche, per regolamentare i principi fondamentali della professione, standardizzare i livelli di prestazione del servizio su tutto il territorio nazionale, mediante interventi di formazione e aggiornamento professionale, definire una qualifica professionale univoca, conforme a standard omogenei a livello nazionale, adottata con decreto ministeriale nell’ambito dell’intesa Stato Regioni. L’applicazione sistematica e omogenea della riforma permetterà di regolamentare i principi fondamentali della professione e di standardizzare i livelli di prestazione del servizio su tutto il territorio nazionale.

Sostenibilità. Ampliamento della domanda servita, intercettando sia nuovi segmenti interessati a una più autentica e sostenibile modalità di fruizione delle destinazioni, sia turisti alla ricerca di esclusività, declinata in molteplici formule turistiche. Rientra in tale aspetto, pur se non di esclusiva competenza di tale linea strategica, anche il tema della valorizzazione e dello sviluppo del territorio nazionale sfruttando l’effetto attrattivo dei Grandi Eventi internazionali (Ryder Cup 2023, Giubileo 2025, Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano-Cortina 2026), mediante la pianificazione di manifestazioni, esperienze, offerte disseminate sul territorio, ma logicamente e funzionalmente collegate, senza perdere l’opportunità di promuovere la sensibilizzazione dei pubblici di riferimento verso la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Il ruolo di Enit spa

Nel Piano sono stati anche individuati otto comparti di rilevanza strategica per il turismo nazionale, ciascuno di essi destinatario di specifiche azioni, tra cui turismo organizzato, turismo culturale turismo religioso e dei cammini, fiere e Mice, turismo sportivo, turismo wellness, turismo formativo e scolastico, turismo sociale per la rigenerazione urbana, turismo open air, leisure, montano e di alta gamma.

Sarà determinante anche il contributo di Enit, che dovrà assumere un ruolo strategico di braccio operativo delle politiche in ambito turistico, in termini di programmazione e indici di performance, come accade per tutte le altre Agenzie europee. In questa direzione, a inizio aprile, il Consiglio dei ministri ha autorizzato, attraverso il Dl Pa, la costituzione di Enit Spa con un capitale sociale iniziale di 10 milioni di euro. Le azioni sono attribuite al Ministero dell’economia e delle finanze che esercita i diritti dell’azionista. La società è amministrata da un consiglio di amministrazione composto da tre membri, designati dal Ministro del turismo.

L’Enit si è posta l’obiettivo di diventare entro il 2030 una piattaforma di competenze, informazioni e strumenti sul modello delle Nto più celebrate a livello globale. La mission di Enit è quella di sostenere la competitività turistica dell’Italia, intervenendo sull’accessibilità e attrattività del marchio Italia, al fine di accrescere la quota di mercato – espressa in termini di spesa dei turisti internazionali – a livello globale e nel contesto europeo.

Obiettivo generale – conclude il documento del governo – è quello di rafforzare la competitività dell’offerta turistico-culturale italiana, la quale, nonostante possa vantare il più importante patrimonio di risorse culturali a livello mondiale, sconta debolezze soprattutto dal punto di vista dell’organizzazione dell’offerta e della gestione efficiente dei servizi atti alla fruizione turistica.

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