Twitter, fine della “luna di miele” in Borsa?

Oggi il titolo è sceso del 5,46% a Wall Street rispetto a venerdì, quando aveva registrato un crollo del 13% sul giorno precedente. Per gli esperti ha influito il downgrade degli analisti di Macquarie

Pubblicato il 30 Dic 2013

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È finita la luna di miele tra Twitter e il New York Stock Exchange (Nyse)? Se lo chiedono alcuni analisti nei giorni in cui il titolo sta perdendo gradualmente quota, dopo l’ottimo esordio del 7 novembre scorso a Wall Street, che lo visto la piattafroma di micro-blogging guadagnare in una sola giornata il 72,7% chiudendo le contrattazioni a 44,90 dollari per azione (il prezzo fissato per l’Ipo era 26 dollari).

Oggi, all’apertura dei mercati, con un prezzo a 60,27 dollari per azione, il titolo ha registrato un calo del 5,46% rispetto al venerdì precedente, quando ha chiuso a 63,75 dollari. E quello stesso venerdì aveva registrato un crollo del 13% rispetto al giorno precedente.

Di fatto, dopo la “trionfale” Ipo da 70 milioni di titoli, che ha garantito a Twitter in apertura di contrattazione una raccolta superiore ai 3 miliardi di dollari, il prezzo delle azioni si è mantenuto sostanzialmente stabile fino al 13 dicembre, quando è tornato a volare in Borsa, registrandoun +4,17% a 57,60 dollari: un livello di ben il 121% più elevato del prezzo fissato per lo sbarco sui mercati. A riaccendere l’euforia degli investitori era stato un nuovo sistema di pubblicità sviluppato dalla piattaforma di micro-blogging che, sfruttando i cookie dei programmi di navigazione, promette di inserire tra un tweet e l’altro messaggi pubblicitari più mirati verso il singolo utente.

Dal 6 dicembre al 26 dicembre il prezzo per azione è passato da 44,95 dollari a 73,31, con un aumento del 63,1%. Poi l’improvvisa inversione di tendenza, dovuta sostanzialmente, secondo alcuni analisti, al fatto che il titolo inizialmente è stato sopravvalutato e che nel lungo periodo non poteva mantenersi sui livelli raggiunti. Altri sottolineano che soffre del downgrade operato dagli esperti di Macquarie, che hanno abbassato la raccomandazione da neutral a underperform.

Nonostante la visibilità e la notorietà registrata in tutto il mondo dal social network, il bilancio di Twitter è in rosso, con una perdita di 79,4 milioni registrata nel 2012 e un giro d’affari da 317 milioni.

Il fatturato dei tre trimestri 2013 è di 422 milioni di dollari, con le perdite in aumento a 134 milioni. Ma secondo gli analisti il punto di svolta è previsto nel 2015, grazie all’effetto sui conti dello spostamento su Internet degli investimenti pubblicitari, con la previsione di un giro d’affari da 1,9 miliardi di dollari il triplo rispetto ai ricavi stimati per il 2013.

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