STRATEGIE

Twitter, il ceo Agrawal pronto al “piano B” se fallisse il deal con Musk

Il numero uno del social network: “Dobbiamo essere preparati a ogni scenario”. Intanto il founder di Tesla e SpaceX torna sull’accordo temporaneamente sospeso: “Mi hanno accusato di aver violato l’accordo di riservatezza”

Pubblicato il 16 Mag 2022

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Le acque attorno all’accordo da oltre 44 miliardi di dollari che dovrebbe portare il fondatore di Tesla e SpaceX Elon Musk ad acquisire Twitter rimangono agitate. Dopo la “sospensione temporanea” del deal annunciata da Musk alla fine della scorsa settimana, infatti, si stanno chiarendo le circostanze che hanno portato alla rottura, per quanto momentanea, del patto già accettato dal board del social network, e si stanno iniziando a delineare i possibili scenari per il futuro.

Da parte sua con un tweet notturno Il tycoon sudafricano ha confermato di voler ancora portare a temine l’operazione, specificando però di essere stato accusato da Twitter di aver violato il patto di riservatezza che era legato all’accordo: “Mi hanno appena chiamato per lamentarsi del fatto che ho violato l’accordo di non divulgazione – afferma Musk riferendosi all’ufficio legale di Twitter – rivelando che la dimensione del campione per i controlli sugli account falsi è di 100!”.

L’annuncio di Musk della sospensione temporanea dell’accordo aveva portato il titolo del social a crollare in borsa del 10%, perdendo 13 miliardi di dollari di valore rispetto al prezzo d’acquisto di 44 miliardi di dollari pattuito da Musk.

Intanto sul versante di Twitter il ceo Parag Agrawal ha fatto sentire la sua voce su Twitter, affermando di essere pronto a rimanere in sella se l’accordo con Elon Musk dovesse alla fine saltare. “Mentre rimango convinto che il deal si chiuderà – afferma – dobbiamo essere preparati per ogni scenario. Io sono a disposizione per continuare a guidare Twitter, il nostro compito è di costruire un Twitter sempre più forte ogni giorno”.

Intanto Twitter ha annunciato nei giorni scorsi un piano di austerity per il taglio dei costi, contestuale all’addio di due top manager alla compagnia. “In molti mi hanno chiesto perché abbia deciso di prendere queste decisioni oggi invece che dopo il closing. Il nostro è un ambiente molto sfidante – scrive Agrawal – e io non voglio usare il deal come una scusa per evitare di prendere decisioni importanti per la salute dell’azienda, come non lo farà nessuno dei manager di Twitter”.

Si moltiplicano con il passare dei giorni e l’aumentare delle incertezze le analisi sui possibili scenari futuri legati a Twitter, soprattutto nel caso in cui l’acquisizione non dovesse andare a buon fine. Secondo una recente analisi pubblicata da Cnbc per Elon Musk potrebbe essere particolarmente difficile tirarsi indietro dall’operazione, anche pagando la penale da un miliardo prevista dal deal: questo infatti, secondo quanto ricostruito da Cnbc, non lo metterebbe al sicuro da eventuali strascichi legali. Ma d’altro canto la scelta di congelare l’operazione potrebbe essere semplicemente una scelta tattica di Elon Musk, che potrebbe così tentare la strada di strappare un prezzo più conveniente per l’acquisizione, spinto anche dalle richieste che gli starebbero arrivando da più fronti dai finanziatori – e potenziali finanziatori – del takeover.

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