Twitter in vendita, ma per Salesforce non sarebbe un buon affare

Il colosso del software enterprise ha cash, ambizioni e tanta voglia di M&A ma per il Wall Street Journal il sito di microblogging è fuori portata e estranea al suo business: “Espansione troppo aggressiva, gli azionisti sono nervosi”

Pubblicato il 26 Set 2016

twitter-111212163750

Le voci sulla vendita di Twitter si rincorrono da mesi, ma è solo negli ultimi giorni che il cerchio sembra chiudersi intorno a due nomi di papabili compratori: Google e Salesforce. Come noto, il sito di microblogging fatica a tenere il passo con la concorrenza di social network e Internet companies che sfornano numeri molto più corposi sia in termini di crescita degli utenti che di entrate pubblicitarie, da Facebook a Snapchat. Ferma a poco più di 300 milioni di utenti, con revenues che crescono meno dell’atteso e difficoltà a generare profitti, Twitter sembra la preda predestinata dell’M&A.

Il Ceo Jack Dorsay ha finora negato che l’azienda sia in vendita e, dopo l’ultima riunione del board, Twitter si è limitata a comunicare che per ora taglierà i costi e valuterà le opzioni sul tavolo. Tuttavia, fonti sentite la settimana scorsa da Cnbc danno per certo che la cessione sia vicina, citando Google e Saleforce come le aziende in pole position per concludere il deal. Il Wall Street Journal ha però un commento da fare: per Salesforce comprare Twitter è proprio la mossa da evitare.

Il Ceo Marc Benioff ha a disposizione abbondante cash e grandi ambizioni: nei mesi scorsi non ha nascosto le sue mire su LinkedIn, poi acquisita da Microsoft. Ora starebbe rivolgendo la sua attenzione sulla piattaforma di microblogging e fonti vicine all’azienda affermano che Salesforce starebbe già studiando un potenziale accordo, pur se i negoziati sono in fase iniziale.

Tra i tanti nomi che sono stati fatti di recente come potenziali candidati ad acquisire Twitter (Google, 21st Century Fox, Microsoft, Amazon, Verizon, Apple), Salesforce, il colosso del software CRM e dell’enterprise cloud computing, è, secondo il Wall Street Journal, l’azienda il cui business è il più lontano dai social media – una sorta di “intruso” nella lista dei papabili. “Salesforce è specializzata nel vendere software enterprise in abbonamento alle grandi imprese, un settore molto diverso da quello dell’advertising”, osserva il WSJ.

Benioff ha indicato che la sua azienda ha una “finestra per l’M&A” e ai suoi occhi Twitter è un buon affare: le azioni del sito dei cinguettii sono in costante discesa (se si esclude l’impennata di venerdì dopo la diffusione delle voci su una prossima vendita). Il WSJ non è d’accordo: “Il suo prezzo è sceso, ma non vuol dire che sia un buon affare, soprattutto per gli investitori di Salesforce, già nervosi per i piani di espansione dell’azienda”.

Salesforce ha annunciato quest’anno sette accordi di M&A (tra cui, lo scorso mese, l’acquisizione di Demandware per 2,8 miliardi di dollari, la più grande di sempre per Salesforce) e ha comprato più di 30 aziende negli scorsi cinque anni, secondo FactSet. Twitter, calcolando un multiplo sulle vendite simile a quello concesso a LinkedIn, non può costare meno di 18 miliardi di dollari e questo supera il cash che Benioff ha a disposizione: un sogno che Salesforce non può permettersi. Anche TechCrunch nota che Twitter ha una capitalizzazione di mercato di 13,3 miliardi di dollari e Salesforce possiede circa la metà di questo valore in contanti: se comprerà Twitter con un accordo all-cash dovrà chiedere un prestito o realizzare parte dell’operazione in azioni. Sarebbe comunque la più grossa acquisizione di sempre per Salesforce, che ha già speso 4 miliardi di dollari in M&A nei primi sei mesi del 2016.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati