IL CASO

Usa, l’ultimo “ricatto” di Trump contro l’immunità ai social

Il presidente degli Stati Uniti minaccia il veto alla legge sulla Difesa se il Congresso non revocherà lo scudo legale che garantisce la non punibilità dei giganti del web per i contenuti di terzi

Pubblicato il 02 Dic 2020

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Dura presa di posizione di Donald Trump contro la cosiddetta sezione 230, ossia la normativa che garantisce ai giganti del web l’immunità per i contenuti di terzi. Il presidente degli Stati Uniti ha infatti minacciato su Twitter di porre il veto alla legge annuale sulla Difesa, misura da 740 miliardi di dollari, se il Congresso non metterà fine alla norma in questione. Secondo Trump, infatti, lo scudo legale rappresenta “una grave minaccia alla nostra sicurezza nazionale e all’integrità delle elezioni”, dopo che Twitter e altri social hanno ‘censurato’ i post suoi e di altri conservatori sui presunti brogli elettorali.

La sezione 230 del Communications Decency Act protegge le aziende tecnologiche dalla responsabilità sui contenuti pubblicati dagli utenti. La norma è finita nel mirino di Trump e dei legislatori repubblicani da quando le piattaforme social hanno oscurato i loro contenuti, motivo per cui sono state accusate di soffocare le voci conservatrici.

“Abrogare la 230 sarebbe una minaccia alla sicurezza nazionale”

“L’abrogazione della sezione 230 è di per sé una minaccia alla sicurezza nazionale – ha affermato la Internet Association, che include Facebook, Amazon, Google e Twitter -. La legge autorizza le piattaforme online a rimuovere contenuti dannosi e pericolosi, inclusi contenuti terroristici e disinformazione “.

Legge sulla Difesa, un passaggio obbligato

La legge di cui Trump minaccia il veto è quella che definisce la politica per il Dipartimento della Difesa. Si tratta di uno dei pochi importanti atti legislativi visti come un “passaggio obbligato” perché governa tutto, dagli aumenti salariali per le truppe a quanti aerei dovrebbero essere acquistati sino al modo migliore per competere con rivali come Russia e Cina.
Gli assistenti del Congresso hanno espresso scetticismo davanti all’ipotesi che Trump possa effettivamente porre il veto alla legislazione, senza contare il fatto che i democratici non accetteranno di abrogare la 230, dal momento che si tratta di una protezione vitale alle società di social media. Gli assistenti hanno piuttosto ipotizzato che la minaccia di Trump faccia parte di uno sforzo per forzare le revisioni alla sezione 230 e includerle nel disegno di legge sulla difesa.
Quest’anno, la Camera guidata dai Democratici e il Senato controllato dai Repubblicani hanno approvato le varie versioni del disegno di legge. Ora è in conferenza, dove i legislatori stanno escogitando una versione finale di compromesso.

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