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Vivendi, pressing spietato su Gameloft: Opa rialzata a 8 euro

Secondo rilancio in pochi mesi da parte di Bollorè: prezzo per azione su di 2 euro rispetto alla prima offerta di febbraio. Basterà a far cadere le resistenze della famiglia Guillemot?

Pubblicato il 20 Mag 2016

Andrea Frollà

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Vivendi rilancia a 8 euro per Gameloft. La media company francese non molla la presa sulla compagnia di videogiochi e gioca al rialzo, aumentando di 0,80 euro il prezzo per azione previsto dall’ultima Opa (offerta pubblica di acquisto a un prezzo superiore a quello di Borsa, ndr). Ultima ma non prima, visto che quello annunciato dalla società di Vincent Bollorè è il secondo raise: da 6 a 7,20 e ora fino a 8 euro.

Un’offerta ostile più alta del 46% rispetto alla chiusura di Gameloft in borsa il 18 febbraio, giorno di presentazione dell’Opa, e del 100,5% rispetto all’annuncio dell’entrata di Vivendi nel capitale delle società, avvenuto lo scorso ottobre. Un pressing accompagnato dall’acquisto, reso noto ieri, di altri 148mila titoli di Gameloft pari allo 0,17% del capitale azionario. Ciò significa un aumento della quota al 29,37% complessivo e il 26,47% dei diritti di voto.

Il terzo attore mondiale dei videogames, che viaggia su livelli di fatturato oltre i 250milioni, si trova da tempo nel mirino di Vivendi ma finora la famiglia proprietaria Guillemot non ha fatto alcun passo indietro rispetto alle posizioni iniziali. Restano infatti le stesse perplessità e resistenze del management di Gameloft, convinto dell’«assenza di logica industriale» nel progetto di Vivendi. Ciò che potrebbe far cambiare idea a Guillemot e soci è l’aumento del prezzo previsto dalla nuova offerta. I termini finanziari di quella a 7,20 euro per azione “non riflettono il valore intrinseco di Gameloft e delle sue future prospettive”, aveva spiegato il cda sottolineando però anche “l’impatto negativo sullo staff della società dovuto alla natura ostile dell’offerta e, in particolare, sul team creativo e il management”.

Insomma, le variabili da considerare non mancano. Bisognerà vedere se Bollorè riuscirà a riprendersi la scena del mercato videogames. Riflettori persi dopo la cessione del colosso di mercato Activision Blizzard, dovuta all’esigenza di far cassa (operazione da 10 miliardi, ndr). Luci che la media company vuole riconquistare, convinta che le sinergie fra questo settore e quello dei contenuti siano un fattore strategico per competere su scala globale nel mercato dei new media.

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