LA RISTRUTTURAZIONE

Vodafone pronta a tagliare mille posti. I sindacati: “Tlc in sofferenza”

Il 13 marzo la compagnia presenterà il piano di riassetto che punta a ridurre del 20% la forza lavoro con l’obiettivo di abbattere i costi. Slc e Fistel: “Contrazione delle tariffe causata da una competitività esasperata e assenza di visione industriale affliggono il settore. Serve un confronto tra tutte le parti in causa”

Pubblicato il 09 Mar 2023

sede vodafone italia

Vodafone Italia presenterà al sindacato la situazione aziendale e un piano di riassetto dei costi che equivale a circa 1000 eccedenze di personale il prossimo 13 marzo. Ad annunciarlo i sindacati di settore spiegando che si tratta “di quasi il 20% della forza lavoro”.

La reazioni del sindacato

“Siamo evidentemente davanti all’ennesima dimostrazione di un modello sbagliato per il settore delle tlc – commenta la Slc Cgil – Contrazione delle tariffe causata da una competitività esasperata, assenza di visione industriale per un settore che nel resto d’Europa continua ad essere attivatore della transizione digitale”.

“Da diversi anni – prosegue la Fistel Cisl – abbiamo impostato in questa azienda un lavoro che, partendo dalla contrattazione di anticipo, ha consentito una gestione non traumatica di una fase difficile, partendo soprattutto dal concetto della riqualificazione dei lavoratori dinanzi ad una fase di profondo cambiamento tecnologico. Per noi non c’è spazio, in questa azienda come nel resto del settore, per scelte diverse rispetto a quanto fatto sino ad ora. Evidentemente però è tempo di aprire anche un ragionamento su tutto il settore, dai gestori a partire da Tim passando dagli appalti di rete ed i customer in outsourcer. Un comparto che in Europa riesce ancora a conciliare capacità occupazionale e qualità del lavoro qui si sta riducendo esponenzialmente anno su anno. E’ tempo di chiamare tutte le parti, a partire dalle istituzioni, alle proprie responsabilità. Questa è la posizione che porteremo al tavolo il prossimo lunedì e che lavoreremo da subito per esportare sull’intero settore”.

Il piano di ristrutturazione di Vodafone

Il piano italiano è parte di una strategia globale con cui la compagnia punta a ridurre i costi attraverso una ristrutturazione che prevede, appunto, il taglio  dei posti di lavoro.

Per l’operatore si tratta del più importante piano di ristrutturazione messo in campo negli ultimi cinque anni. I segnali del nuovo corso si erano iniziati a vedere già nel mese di novembre 2022 quando l’azienda aveva annunciato la propria intenzione di varare un piano per il contenimento dei costi, mirato a fronteggiare gli outlook di mercato in peggioramento.

Il riassetto azionario

Intanto grandi manovre anche nell’assetto azionario della compagnia. Attualmente gli americani di Liberty Global al 5% del capitale, Xavier Niel (Iliad) è al 2,5%, e& è salita al 13%: in pochissime settimane l’azionariato in Vodafone si è letteralmente rivoluzionato. E quel che colpisce è che gli investitori sono tutti diretti competitor della telco britannica.

Un’anomalia che ha già scatenato il dibattito sul destino della società: l’obiettivo delle mosse sarebbe quello di influenzare le decisioni in materia di cessione di asset e consolidamento. Expansion ha pubblicato una lunga analisi sui possibili scenari. Tanto per cominciare Liberty e Iliad sono concorrenti di Vodafone rispettivamente nei mercati britannico e italiano: Liberty ha il 50% (il restante è in capo a Telefonica) del capitale di Virgin Media O2. L’azienda ha annunciato che non intende reclamare posti nel consiglio di amministrazione e che non sta considerando alcune offerta per rilevare Vodafone. “le azioni sono a buon mercato, è un buon investimento finanziario”, ha dichiarato il presidente esecutivo Mike Fries al Financial Times aggiungendo che ci sono opportunità per la creazione di valore futuro includendo la potenziale fusione con la telco britannica Three controllata da Hutschison.

Bisogna però puntualizzare che la Cma, l’Autorità britannica antitrust, non consentirebbe comunque l’ingresso di Liberty nel cda di Vodafone considerato che controlla la metà del consiglio di Virgin Media O2 secondo operatore britannico e diretto competitor di Vodafone. Dunque la posizione di Liberty in Vodafone – considerano in molti – non può che essere speculativa considerando che la società di prepara a un a un riassetto in chiave di consolidamento: questo aveva annunciato Nick Read in particolare per i mercati italiano, spagnolo, britannico e portoghese. Riassetto che potrebbe consentire alla telco di recuperare valore e redditività. In Portogallo Vodafone ha annunciato l’acquisizione della rivale Nowo dall’operatore spagnolo MasMovil e nel Regno Unito sarebbero in corso trattative con Hutchison anche se al momento la situazione è in stallo.

E& punterebbe su Vodacom

Stando ad altri osservatori le mosse dei tre investitori sarebbero orientate ad avere un peso nelle future decisioni della compagnia pur senza avere posti nel cda: secondo indiscrezioni e& sarebbe interessata ad acquisire Vodacom, la filiale africana del Gruppo Vodafone che rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello in termini di crescita. “Vodacom è un’azienda forte che rappresenta una parte importante di Vodafone. Non ci sono discussioni in corso in relazione a una potenziale vendita”, ha pero reso noto Vodafone a seguito delle indiscrezioni di Bloomberg secondo cui sarebbero in corso valutazione per la vendita di una quota dell’operatore africano.

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