DIGITAL360 AWARDS

Giustizia Metropolitana, Bologna scommette sui servizi digitali

La soluzione tecnologica è stata sviluppata da Net Service e utilizzata nel capoluogo emiliano. Più facile la relazione tra PA e cittadini e più snelle le procedure di dematerializzazione

Pubblicato il 25 Set 2018

F. Me

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Una giustizia più veloce e semplice per i cittadini ma anche più snella per gli operatori. È questo l’obiettivo dell’iniziativa Giustizia Metropolitana, realizzata dal il Comune di Bologna e adottato anche da altre realtà in Piemonte. Vincitore del del Premio Speciale Impatto Sociale Digital360 Awards 2018 e finalista nella Categoria Tecnologica Smart Working e Collaboration, la soluzione tecnologica è stata realizzata dall’Area Ricerca e Sviluppo di Net Service, in collaborazione con lo stesso Comune di Bologna, per gestire il controllo e l’interazione degli scambi telematici tra Comune, Uffici Giudiziari, Aziende Municipali, ASL, Questura, Camera di Commercio e Ordini Professionali.

Il cuore tecnologico di Giustizia Metropolitana risiede nella Astrea Digital Platform, in grado di offrire a PA e imprese sistemi e strumenti digitali perfettamente profilati sulle loro specifiche necessità.

Grazie ai meccanismi di interoperabilità standard su cui si poggia e alla suite di applicazioni già preconfigurate, la piattaforma consente un’interazione più semplice e immediata tra il cittadino e gli enti pubblici. Nello specifico la soluzione consente alla PA di proporre nuovi modelli di relazione tra cittadini, enti pubblici, istituzioni locali e Uffici Giudiziari.

Inoltre Giustizia Metropolitana consente di avviare la dematerializzazione dei flussi documentali e di digitalizzazione dei processi amministrativi, riducendo drasticamente gli spostamenti fisici dei cittadini, con un notevole beneficio in termini di costi e di impatto ambientale.  I servizi sono tutti “compliant” rispetto al Gdpr.

Il primo ambito di sviluppo della soluzione è stato la gestione degli scambi telematici per le procedure di Tso-Trattamento sanitario obbligatorio, un flusso di lavoro che presuppone la collaborazione tra ufficio giudiziario, Comune, Polizia municipale e Azienda sanitaria locale.

Si è scelta come modalità di lavoro una sperimentazione in più fasi che, iniziata nel Gennaio 2015, nel mese di Dicembre 2016 ha portato al completamento del primo prototipo. In particolare, il lavoro ha presupposto la formazione di uno steering committee, l’analisi delle principali criticità e l’introduzione di tecnologie e processi che rispondano ai vari obiettivi individuati. E così per le procedure di Tso sono oggi utilizzati documenti nativi digitali firmati elettronicamente, fascicoli elettronici, depositi giudiziari relativi al procedimento integrati con il Pct del Ministero della Giustizia; documenti protocollati automaticamente con l’integrazione del sistema di protocollazione del Comune e integrazione delle comunicazioni via Pec tra cancelleria e Polizia municipale.

Sono stati riscontrati importanti vantaggi prima di tutto in termini di recupero delle giornate di lavoro della Polizia municipale, dal punto di vista dei percorsi risparmiati (e perciò anche di riduzione di emissione di CO2) e quindi, in generale, l’introduzione della piattaforma ha consentito un generale risparmio economico.

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