INNOVAZIONE

Intelligenza artificiale, in arrivo il piano Ue. Breton: “Saremo leader”

Sarà presentata la prossima settimana la strategia elaborata da Bruxelles: l’obiettivo è un quadro regolatorio per cittadini e imprese che favorisca un’innovazione etica. Si punta a 20 miliardi di investimenti annui

Pubblicato il 15 Apr 2021

AI EUROPA

La prossima settimana la Commissione europea presenterà la sua proposta sull’intelligenza artificiale: lo ha annunciato Thierry Breton, commissario per il Mercato interno, durante uno scambio di opinioni con la commissione per il Mercato interno e la tutela dei consumatori (Imco) del Parlamento europeo.  Il piano dell’esecutivo europeo, ha affermato Breton, servirà a fornire “un quadro giuridico orizzontale per i cittadini e le aziende e contribuirà alla lotta alla frammentazione del mercato interno”.

La Commissione dà seguito così agli impegni annunciati l’anno scorso dalla presidente Ursula von der Leyen, che aveva indicato l’inizio del 2021 come scadenza per la presentazione della proposta legislativa dell’esecutivo Ue sull’uso dell’intelligenza artificiale, dando seguito agli impegni già delineati nell’ambito delle strategie sul digitale e, in particolare, nel libro bianco sull’Ai.

La Commissione vuole aumentare a 20 miliardi di euro l’anno gli investimenti privati e pubblici per le tecnologie di Ai.

La Commissione chiede la leadership su dati e Ai

La strategia per il Digital Single Market presentata l’anno scorso dalla Commissione europea ha indicato l’intelligenza artificiale e i dati come suoi pilastri. I documenti introdotti (la Comunicazione “Shaping Europe’s digital future”, la Comunicazione “A European strategy for data” e il White Paper sull’Artificial Intelligence) hanno condensato i passi chiave del programma.

L’Europa vuole diventare il continente leader nei dati e nell’Ai tramite una serie di azioni mirate che da un lato puntano a spingere gli investimenti e il business delle aziende made in Europe e dall’altro mirano a tutelare gli interessi dei cittadini sul fronte privacy e sicurezza dei dati. Il tutto con un’attenzione forte alle politiche legate alla lotta ai cambiamenti climatici, di cui l’Ict sarà un ingrediente chiave.

Il Parlamento europeo sull’Ai: innovazione etica

L’intelligenza artificiale è un punto centrale nel Green deal europeo e nel rilancio dell’economia post Covid-19 e tutte le istituzioni europee sono impegnate nella preparazione del primo insieme di norme per gestire le opportunità e i rischi insiti rappresentati dall’Ai. I temi su cui lavorano il Parlamento europeo e il Consiglio per definire la nuova regolamentazione dell’Ue sono: etica, proprietà intellettuale, applicazione dell’Ai in diversi ambiti (militare, giustizia, salute, istruzione, cultura ecc).

In particolare il Parlamento ha costituito la commissione speciale sull’intelligenza artificiale in un’era digitale (Aida) per analizzare l’impatto dell’Ai sull’economia dell’Unione europea.

A ottobre del 2020 il Parlamento ha adottato tre proposte che precisano come l’Ue possa regolamentare l’Ai più efficacemente per dare una spinta positiva all’innovazione, agli standard etici e alla fiducia nella tecnologia.

Il 20 gennaio scorso il Parlamento ha proposto delle linee guida per l’uso dell’intelligenza artificiale in campo militare e civile. Specialmente in settori come quello militare, della giustizia o della salute, “l’intelligenza artificiale non deve mai sostituire o sollevare gli esseri umani dalla loro responsabilità”, sottolinea l’Europarlamento.

Mercato unico: focus su infrastrutture, talenti, digitale

Breton ha anche anticipato che la Commissione europea, dopo la proposta sulla strategia per l’Ai, procederà alla revisione delle direttive macchinari e responsabilità dei prodotti.

“Il mercato interno è al cuore della transizione digitale”, ha proseguito Breton. “Nel decennio che va al 2030 dovremo riunire le forze su: talenti, infrastrutture, trasformazione delle aziende e digitalizzazione della pubblica amministrazione. Saremo guidati da obiettivi quantitativi e azioni concrete nell’ambito di regolamenti, ricerca e sviluppo, normalizzazione e finanziamenti”.

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