IL PACCHETTO

Criptomonete, alert del Parlamento Ue: “Evitare rischi di riciclaggio”

Le commissioni Econ e Libe votano la proposta di regolamento: tracciabilità delle transazioni, stop alla soglia minima e un registro delle imprese tra le novità. Ora la palla alla Plenaria e ai negoziati con gli Stati membri

Pubblicato il 01 Apr 2022

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L’Europa punta a potenziare i controlli sulle criptomonete. Le commissioni Econ e Libe dell’Europarlamento hanno dato il via libera, con 93 voti favorevoli, 14 contrari e 14 astensioni, alla proposta di regolamento che definisce parametri più stringenti per il trasferimento di denaro virtuale.  Le regole fanno parte di un nuovo pacchetto antiriciclaggio che definisce misure per rafforzare le norme in materia di lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. Attualmente infatti non esistono strumenti legislativi che consentano di rintracciare i trasferimenti di cripto-attività e forniscano informazioni sull’originatore/beneficiario di tali trasferimenti di cripto-asset.

Tracciabilità dei trasferimenti di cripto-asset

In base a quanto previsto dalle nuove norme, tutti i trasferimenti di cripto-attività dovranno includere informazioni sulla fonte dell’attività e sul suo beneficiario, info che dovranno essere messe a disposizione delle autorità competenti. Le regole riguarderebbero anche le transazioni dai cosiddetti portafogli “un-hosted” ovvero un portafoglio in custodia di un utente privato. Le soluzioni tecnologiche dovranno inoltre garantire che i trasferimenti possano essere identificati individualmente.

L’obiettivo è garantire che i trasferimenti crittografici siano rintracciabili e che le transazioni sospette bloccate. Le regole, però, non si applicherebbero ai trasferimenti da persona a persona condotti senza un fornitore, come le piattaforme di trading di bitcoin, o tra fornitori che agiscono per proprio conto.

Nessuna soglia minima

Data la velocità di trasferimento nonché la loro natura virtuale, i cripto-asset aggirano facilmente le regole esistenti relative alle soglie delle transazioni. Gli eurodeputati hanno quindi deciso di rimuovere le soglie minime e le esenzioni per i trasferimenti di basso valore.

Registro pubblico delle imprese ad alto rischio

Il progetto di legge prevede che sia l’Eba (European banking authority) a creare e gestire un registro pubblico delle imprese e dei servizi coinvolti in cripto-attività ad alto rischio di riciclaggio di denaro, finanziamento del terrorismo e altre attività criminali.

“I flussi illeciti di cripto-attività si muovono in gran parte inosservati in Europa e nel mondo, il che li rende uno strumento ideale per garantire l’anonimato – dice Ernest Urtasun (Verdi/Efa, ES), correlatore per Econ – Come dimostrato da tutti i recenti scandali di riciclaggio di denaro, dai Panama Papers ai Pandora Papers, i criminali prosperano laddove le regole consentono la riservatezza, la segretezza e l’anonimato. Con questa proposta di regolamento l’Ue colmerà questa lacuna”.

“La nostra relazione ha due obiettivi: proteggere e normalizzare – spiega la correlatrice per Libe Assita Kanko (Ecr, BE) – Dovremmo facilitare l’uso delle criptoattività da parte di persone di buona volontà in modo sicuro e corretto, nonché evitare che le criptomonete siano usate per il finanziamento del terrorismo, l’estorsione, il materiale pedopornografico o il riciclaggio di denaro. Inoltre cerchiamo di normalizzare il mondo cripto man mano che cresce, implementando regole che creino fiducia. Più di un decennio dopo la creazione di Bitcoin, è giunto il momento di fare questi passi importanti per i nostri cittadini”.

Il testo adottato rappresenta la base normativa di mandato per i deputati a negoziare con i governi dell’Ue. Il Parlamento Ue dovrebbe votarla durante la sessione plenaria di aprile.

L’audizione della commissaria McGuinness

Il voto al pacchetto arriva nel giorno dell’audizione della commissaria Ue alla Stabilità finanziaria, Mairead McGuinness, in commissioni Finanze e Politiche Ue di Camera e Senato. “C’è la paura che le criptovalute possano essere usate per bypassare le sanzioni Ue contro la Russia, però anche l’Ucraina sta utilizzando queste criptovalute per motivi buoni. Quindi, non vogliamo ‘uccidere’ qualcosa, perché la digitalizzazione resterà con noi – ha spiegato – Dobbiamo capire che tanti giovani ricevono informazioni finanziarie non dalle banche, ma dai social media. Magari non è sbagliato, però è qualcosa a cui dobbiamo pensare. Entro la fine di quest’anno vogliamo fare una grossa conferenza sul futuro della finanza. Vogliamo i benefici della digitalizzazione, ma non vogliamo essere sopraffatti. Dobbiamo sapere quello che sta succedendo e dobbiamo controllare”.

Focus anche sull’euro digitale che è una “una prospettiva credibile. Su questo versante, ha però aggiunto “non dobbiamo accelerare i tempi. Credo che dobbiamo lavorare bene, senza fare errori dati dalla fretta. Quindi il focus digitale è importante e stiamo collaborando con la Bce per fare le cose giuste”. Sempre in risposta alle domande sul ricorso alla digitalizzazione sempre più diffuso, soprattutto fra i giovani, McGuinness ha affermato che “non possiamo fermarlo questo processo. Vogliamo imbrigliare i benefici della digitalizzazione e della innovazione però dobbiamo essere chiari che ci sono dei rischi”.

Su come “mitigarli”, ha ricordato che ci sono due proposte attualmente all’esame del Parlamento, “sui criptobeni e sulla resilienza digitale” ed è in corso “una discussione molto approfondita. Dopo l’invasione – ha proseguito la Commissaria europea – c’è una paura che le criptovalute possano essere utilizzate per bypassare le sanzioni, però anche l’Ucraina le sta utilizzando per motivi buoni, quindi non vogliamo uccidere qualcosa, non è quello il nostro obiettivo perché la digitalizzazione resterà con noi”. A livello Ue, ha riferito, “entro la fine di quest’anno vogliamo fare una grossa conferenza sul futuro delle finanze. Vogliamo imbrigliare e utilizzare il beneficio della digitalizzazione. Non vogliamo escludere alcun settore della nostra società però non vogliamo neanche essere sopraffatti dalla digitalizzazione. Bisogna sperimentare, cercare la strada giusta e unitaria”.

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