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Pagamenti digitali, il 20% delle grandi imprese userà a regime le criptovalute nel 2024

Le monete basate sulla blockchain saranno impiegate anche come collaterale o forma di investimento, secondo Gartner. Il trend è sostenuto dal previsto ingresso delle valute digitali della Cina e dell’Ue

Pubblicato il 20 Dic 2021

bitcoin

Il 20% delle grandi imprese mondiali userà le criptovalute per i pagamenti, come collaterale o forma di risparmio, secondo Gartner. Sono gli stessi Ceo e consigli d’amministrazione a chiedere ai Cfo di studiare il nuovo scenario e i direttori finanziari devono prepararsi a testare casi d’uso e a soppesare potenziali rischi delle monete digitali come Bitcoin, il cui impiego nelle transazioni aziendali e nell’economia in genere è destinato a crescere.

L’accettazione mainstream delle criptovalute sulle tradizionali piattaforme di pagamento e l’ascesa delle monete digitali emesse dalle banche centrali (Cbdc) porteranno molte grandi aziende a incorporare le valute digitali nelle loro applicazioni”, afferma Gartner. “Le monete digitali verranno usate innanzitutto per il pagamento, per accumulare valore e per la capacità di sfruttare investimenti ad alto rendimento nelle applicazioni di finanza decentrata (DeFi)”.

Sia l’Unione europea che la Cina si stanno muovendo verso la creazione di una valuta virtuale “istituzionale”, con la Cina avanti su tutti nei tempi.

I Cfo vedono più certezza normativa

Gartner dice di aver rilevato un aumento dell’interesse dei Cfo nelle applicazioni della blockchain come le valute digitali fin dall’inizio dell’anno (pensiamo al caso di Twitter). Anche se la volatilità di boitcoin & co. resta fonte di preoccupazione, i dipartimenti finanziari delle aziende si aspettano più certezza dalla normativa e più stabilità dall’ingresso delle valute virtuali delle banche centrali. Questo li porta ad accelerare la sperimentazione dei casi d’uso delle monete digitali nelle loro aziende.

Ovviamente ogni caso d’uso comporta valutazioni di tipo tecnologico, regolatorio, legale e strategico. Ma le condizioni sono favorevoli all’adozione delle criptovalute anche per la disponibilità di soluzioni off-the-shelf e presenza di service provider nel settore, osserva Gartner.

“Tra i primari casi d’uso che abbiamo individuato per le imprese c’è la necessità di sviluppare uno stack applicativo personalizzato per la blockchain“, evidenziano gli esperti. “Molte grandi banche, piattaforme di pagamento, custodi istituzionali di asset digitali e fornitori di wallet hanno già fatto il grosso del lavoro in questo campo e questo dovrebbe rendere più facile per le grandi imprese impiegare le proprie applicazioni di valuta digitale”.

La Fortune 500 si prepara a uno scenario digital currency-only

Un altro elemento che porterà le imprese verso le monete come bitcoin nei prossimi 12-24 mesi è la capacità di arginare la crescita dell’inflazione. A ciò si uniscono la chiarezza normativa, la migliorata efficienza energetica e l’adozione da parte di dipendenti, consumatori e fornitori.

Restano i vantaggi da sempre riconosciuti come l’abbattimento dei costi, la maggiore velocità di elaborazione delle transazioni, la possibilità di raggiungere nuovi clienti in tutto il mondo, l’abilitazione del continuous accounting and auditing, e la creazione di un ambiente più trasparente, a prova di errore e di frode.

“Ci aspettiamo che il 2022 sia l’anno in cui i Cfo approfondiranno la loro conoscenza degli asset e delle monete digitali e delle altre applicazioni della blockchain”, conclude Gartner. “Cominciamo a vedere alcune delle aziende del Fortune 500 che valutano scenari applicativi e studiano la loro eventuale risposta nel caso un Paese o un fornitore adotti in via esclusiva una valuta digitale”. 

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