IL PIANO

Industria 4.0, appello di Boccia: “Confermare i bonus e puntare sulle skill”

Il presidente di Confindustria al governo: “Gli incentivi servono a dare un indirizzo al nostro sistema produttivo. Ma non basta: bisogna elaborare dentro le fabbriche percorsi di formazione digitale”

Pubblicato il 27 Set 2019

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È importante “che si confermino gli strumenti che hanno fatto sì che gli investimenti accelerassero nel Paese” e che “il piano Industria 4.0 abbia anche una attenzione alla formazione dentro le fabbriche”. L’appello arriva del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia,  a margine del World manufacturing forum in corso a Villa Erba a Cernobbio. “Su questo tema – ha detto – ci aspettiamo una convocazione” da parte del governo. Per Boccia il primo passo da fare è “consolidare gli strumenti che abbiamo, perché quello è un messaggio forte per il Paese. L’industria 4.0 non è uno strumento agevolativo ma una dimensione di indirizzo dell’industria italiana”.

“Se noi vogliamo puntare su una industria ad alto valore aggiunto, ad alta intensità di produttività e ad alta intensità di investimento – ha avvertito il manager – evidentemente dobbiamo puntare su quegli strumenti che non usano parecchie risorse ma sono premianti per chi investe nel Paese. Quella è la direzione che dobbiamo seguire”.

Per quanto riguarda la formazione, ha spiegato il numero uno di Viale dell’Astronomia, c’è “l’idea di costruire un percorso di industria 4.0 non solo per la parte tecnologica ma anche per la parte di formazione dei lavoratori, che vanno educati a queste nuove tecnologie”.

Le parole del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, che in una recente intervista al Sole 24 Ore ha parlato di coinvolgere le parti sociali in un confronto su Industria 4.0 sono state accolte positivamente da Boccia. “Ci sembra che questa maturità e nuova consapevolezza del governo di confrontarsi con i corpi intermedi, specialmente in una fase delicata del Paese, è un buon auspicio”, ha sottolineato Boccia, aggiungendo che “naturalmente poi valuteremo i provvedimenti che saranno realizzati”.

Su un tavolo della transizione, di cui ha parlato Patuanelli, Boccia ha commentato che “il 60% dell’industria italiana è in una cosiddetta fase di transizione, l’importante è farlo quanto prima ed evitare che la transizione sia un percorso permanente e costruire un salto di qualità dell’industria italiana con un acceleratore che deve essere la politica economica del Paese”. Boccia ha focalizzato l’attenzione anche sulla diffusione della moneta elettronica e sulla possibilità di utilizzare incentivi per spingerne l’utilizzo.

“Eravamo e siamo per l’idea di premiare l’uso della moneta elettronica e non di penalizzare l’uso del contante – ha ricordato – Su questa linea ci sembra che ci sia una convergenza comune”.

“E’ meglio semplificare le cose e prevedere come è stato fatto per i benzinai un credito di imposta per chi usa la moneta elettronica, che diventa premiante anziché usare una configurazione che diventa complicata. Occorre semplificare le cose ma il concetto è valido”, ha concluso.

La strategie del ministro Patuanelli

Incentivi a impresa 4.0 spalmati su 3 anni per dare continuità al piano di sviluppo dell’industra in ottica innovativa. In un’intervista al Sole 24 Ore, il ministro allo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli dettaglia la strategia del governo.

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Industria 4.0

“Non sono affezionato ai proclamo, il capitolo industria sarà al centro della nuova legge di bilancio perché è al centro del sistema Paese, essendo la sua spina dorsale. Non amo parlare del chi e del cosa, ma del come, del metodo: la programmazione sarà all’insegna dell’ascolto e del confronto con i cosiddetti corpi intermedi, associazioni di categoria e sindacati in primis”, ha detto Patuanelli,  sottolineando che “in legge di bilancio confermeremo tutti gli strumenti che hanno spinto l’economia reale incontrando il favore delle imprese; li renderemo strutturali o comunque con un periodo minimo di tre anni”.

“Rivedremo ciò che deve essere corretto e valuteremo come il Mef i margini per nuove misure a sostegno della crescita, soprattutto in chiave green economy dato anche l’alto moltiplicatore economico”, aggiunge il ministro.

Il piano Impresa 4.0, rileva Patuanelli, “ha funzionato e lo shock positivo dato agli investimenti ha segnato un’inversione del trend registrato negli anni precedenti all’introduzione delle misure 4.0. Tuttavia le misure hanno bisogno di essere rimodulate in una visione anche legata al Green New Deal. Adesso è inoltre necessario fornire certezza a chi fa investimenti: è difficile per un imprenditore rincorrere il rinnovo delle agevolazioni a ogni legge di bilancio. C’è bisogno della garanzia legata alla stabilità. Al momento stiamo lavorando su ogni misura così da poter assicurare da una parte la stabilità e contemporaneamente un rinnovo”.

Entrando nel dettaglio, il ministero annuncia l’intenzione di coniugare i bonus “in una logica di maggiore sostegno alle piccole imprese attraverso l’introduzione di alcune premialità legate all’innovazione nelle filiere o nei grandi progetti, così da arrivare a tutto il tessuto produttivo, anche a quello maggiormente periferico e non solo geograficamente. Altro aspetto è quello della formazione per accompagnare chi lavora nelle fabbriche lungo la trasformazione tecnologica”.

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