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Advanced Tv, il 90% degli inserzionisti italiani aumenterà gli investimenti

I marketer del nostro Paese ottimisti sulla spesa pubblicitaria, ma il 59% percepisce come ostacolo la gestione simultanea di campagne su Tv lineare e piattaforme avanzate come Vod, Tv connessa e servizi Ott

Pubblicato il 17 Nov 2020

Advanced Tv-FreeWheel

Il 90% degli addetti al marketing in Italia prevede un aumento della spesa destinata alla pubblicità su piattaforme di Advanced Tv nei prossimi 12 mesi. Lo rivela uno studio di FreeWheel, società del gruppo Comcast attiva nel software per il video advertising. I sistemi di Advanced Tv includono video-on-demand (VoD), Tv connessa (Ctv), servizi over-the-top (Ott), pubblicità audience-based su Tv lineare, pubblicità programmatica e pubblicità televisiva addressable.

Il sondaggio, condotto tra il 19 settembre e il 5 ottobre 2020 per FreeWheel dalla società di ricerca indipendente CoLab, ha interpellato inserzionisti e agenzie in Italia, Uk, Francia, Germania e Spagna, per comprendere gli impatti e le sfide associati alle trasformazioni innescate non solo dall’economia digitale ma dalla crisi coronavirus.

Presso i partecipanti italiani, lo studio ha evidenziato elevati livelli di ottimismo in relazione alla pubblicità su Advanced Tv, ma anche come inserzionisti e agenzie tendono a vedere diversamente i vantaggi e gli ostacoli associati all’utilizzo di questo canale pubblicitario.

Marketer tra ottimismo e ostacoli

Gli addetti al marketing italiani che hanno preso parte all’indagine hanno dichiarato che le priorità per i prossimi 12 mesi includono crescita dei ricavi (70%), acquisizione di nuovi clienti (69%), incremento della fidelizzazione (62%) e retention dei clienti esistenti (56%). Alla luce di queste priorità, i partecipanti italiani hanno indicato che l’incremento della spesa destinata a piattaforme di Advanced Tv risponde soprattutto a un’intenzione di massimizzare l’efficienza delle campagne (61%), seguita dal desiderio di individuare nuove opportunità attraverso un targeting cross-device (60%). Tuttavia, la maggioranza degli addetti al marketing italiani (59%) ha anche segnalato che il principale ostacolo all’adozione di pubblicità su Advanced Tv riguarda la gestione simultanea di campagne su Tv lineare e piattaforme di Advanced Tv.

Inserzionisti e agenzie, percezioni discordanti

Dalla ricerca emergono inoltre alcune differenze tra agenzie e inserzionisti italiani rispetto al volume degli investimenti previsti su sistemi di Advanced Tv. Gli inserzionisti che hanno partecipato all’indagine prevedono infatti un incremento della spesa pubblicitaria superiore di due o tre volte le stime delle agenzie per i prossimi 12 mesi. Ad esempio, gli inserzionisti ritengono che la spesa pubblicitaria destinata alla v connessa registrerà un aumento del 25,1% su base annua, a fronte di un incremento del 9,8% stimato dalle agenzie. Ma poiché il controllo dei budget pubblicitari è, in ultima analisi, in mano agli inserzionisti, ciò potrebbe significare che nel prossimo anno si assisterà effettivamente a una crescita della spesa destinata ad Advanced Tv.

Gli inserzionisti e le agenzie italiane tendono ad attribuire un peso diverso sia agli ostacoli percepiti che inibiscono gli investimenti in campagne su Advanced Tv, sia ai fattori che invece giustificano un tale approccio. Secondo le agenzie, infatti, la decisione di aumentare la spesa in Advanced Tv è motivata soprattutto dalla capacità di ampliare la reach delle campagne su Tv tradizionale (61%), ma anche dalla possibilità di ricorrere a una più accurata identificazione dei consumatori a livello individuale, invece che a livello di nucleo familiare (61%). Diversamente, gli inserzionisti ritengono che il vantaggio principale sia rappresentato da una maggiore efficienza delle campagne (72%), seguito dalle possibilità offerte dai dati a livello individuale (66%).

Per quanto riguarda gli ostacoli, il costo percepito delle campagne su Advanced Tv è identificato come uno svantaggio più dalle agenzie (61%) che dagli inserzionisti italiani (56%). Questi ultimi si dichiarano infatti più preoccupati del possibile impatto dell’Advanced Tv sulla fiducia dei consumatori (66%), oltre a nutrire dubbi legati alla disponibilità di inventory (53%). Sono emerse opinioni discordanti anche sull’efficacia degli strumenti di misurazione, identificata come un possibile ostacolo dal 69% degli inserzionisti e dal 59% delle agenzie.

Verso un approccio coerente all’Advanced Tv

Oltre a concentrarsi sui fattori a favore e sugli svantaggi percepiti dai partecipanti italiani in merito ad Advanced Tv, la ricerca ha messo in luce alcune discrepanze sul modo in cui tali piattaforme potrebbero contribuire al funnel di acquisto secondo agenzie e inserzionisti. Dallo studio emerge in effetti che gli specialisti di marketing intervistati hanno opinioni discordanti in merito all’impiego dell’Advanced Tv per il soddisfacimento di obiettivi diversi. Gli inserzionisti italiani attribuiscono a questo canale una valutazione molto positiva dal punto di vista del brand building, mentre le agenzie lo considerano utile soprattutto per accrescere l’efficacia delle vendite. Ad esempio, le agenzie intervistate ritengono che il canale del video-on-demand (VoD) sia uno strumento utile per rafforzare la fidelizzazione dei consumatori, mentre gli inserzionisti intendono utilizzarlo soprattutto per ottimizzare il Com. Tutto questo suggerisce l’esigenza di favorire una migliore comprensione delle piattaforme di Advanced Tv all’interno del mercato, al fine di agevolarne un corretto posizionamento nel marketing media mix e massimizzare il contributo di tali strumenti al raggiungimento dei KPI.

“I professionisti italiani del marketing hanno una chiara percezione dei vantaggi offerti dalle piattaforme di Advanced Tvdal punto di vista dell’efficienza, del targeting e della reach, a giudicare dagli straordinari livelli di ottimismo che abbiamo rilevato dalle agenzie e inserzionisti in riferimento alla spesa prevista per il prossimo anno”, ha commentato Massimo de Magistris, VP, Head of Freewheel Markets, International. “Tuttavia, esaminando le opinioni espresse dalla comunità degli addetti al marketing in generale, è interessante constatare che esiste un’ampia varietà di atteggiamenti nei confronti dell’Advanced Tv”.

“La ricerca evidenzia chiaramente la necessità di favorire una maggiore comprensione di come le piattaforme di Advanced Tv siano in grado di contribuire al soddisfacimento degli obiettivi di marketing legati alla parte alta e bassa del funnel di acquisto”, ha aggiunto de Magistris. “In questo modo sarà possibile adottare un approccio coerente all’Advanced Tv, aiutando i brand a investire in piattaforme premium per le giuste ragioni e in funzione degli obiettivi più consoni”.

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