L'OPERAZIONE

5G, ecco il nuovo piano frequenze

Agcom pubblica lo schema di riorganizzazione delle emittenti per far spazio alle Tlc. Meno mux alle Tv locali, 12 alle nazionali. Nuova gara a novembre. Ora la palla passa al Mise

Pubblicato il 08 Feb 2019

L. O.

frequenze-5G

Riparte di nuovo il conto alla rovescia verso il 5G italiano. L’Agcom pubblica infatti il nuovo Piano nazionale di assegnazione delle frequenze: il secondo, dopo quello già elaborato a giugno, che però aveva subito uno stop dovuto alla segnalazione, da parte della stessa autorità, di alcune criticità che riguardavano l’insufficiente capacità trasmissiva destinata alle Tv nazionali dopo la “grande manovra”.

Il nuovo piano supera le “criticità” e si aggiorna anche alla luce delle richieste avanzate dalle emittenti nel corso dei Tavoli “TV 4.0” voluti dal ministro del Mise Luigi Di Maio.

In questo modo viene riorganizzato lo spettro radio in vista della “presa di possesso” delle frequenze da parte degli operatori Tlc che ne hanno acquistato i diritti d’uso nel corso dell’asta 5G di autunno. Nuova destinazione dunque per la banda 700 Mhz (attualmente occupata dalle emittenti televisive) che deve essere liberata entro il 2022. E nuova organizzazione degli spazi per accogliere le trasmissioni delle emittenti che devono “traslocare” verso altre bande.

Il piano prevede la nuova pianificazione sia per le reti nazionali che per quelle locali. Alle nazionali vengono riservate 12 reti in banda Uhf, di cui una decomponibile in macroaree (prevalentemente regionali) destinata all’informazione regionale Rai e una integrata da frequenze nella banda Vhf per raggiungere eventualmente la copertura. Altri gli spazi nella Vhf che non vanno a Rai saranno destinati alla radio digitale, il Dab. Inoltre la Rai non dovrà più ospitare sul suo multiplex una parte di emittenti locali.

Meno multiplex – da 4 a 2 – per le Tv locali: viene infatti “superata” la riserva di un terzo dello spazio frequenziale.

Alle locali va una rete di primo livello in Uhf (copertura di almeno il 90% dell’area tecnica grosso modo corrispondente alla regione) e una o più reti di secondo livello (meno del 90%). Ma in Lombardia vengono previste 3 reti di primo livello. I due multiplex “tolti” alle locali andranno, “divisi” in blocchi da mezzo mux, alle Tv nazionali con una gara non competitiva che si terrà entro novembre 2019.

Alle nazionali la metà dei mux attualmente posseduti: Rai, Mediaset e Persidera che ne hanno 5, ne riceveranno ciascuno 2,5. A Cairo, H3G, Prima TV, Retecapri e Europa Way ne avranno mezzo invece di uno.

Ora la palla passa al Mise per le assegnazioni.

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