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Effetto Netflix sul video online, in Europa fatturato in crescita a doppio digit

I ricavi da subscription video on demand aumenteranno a tasso medio annuo del 15%, più lento l’aumento della pay per view: è uno dei risultati della grande ondata provocata dalla piattaforma guidata da Reed Hastings. L’analisi di Augusto Preta

Pubblicato il 06 Lug 2018

Augusto Preta

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Torna in questi giorni d’attualità nel dibattito nazionale il tema della televisione del futuro e dei possibili scenari a fronte dei grandi cambiamenti legati alla trasformazione digitale.

L’ingresso di Netflix e lo sviluppo dei cosiddetti servizi non lineari o di video on demand ha aperto infatti una nuova era nel mondo dei contenuti e del video intrattenimento, con un forte impatto su tutti gli elementi della catena del valore, sui modelli di business e di consumo. Partendo dagli Stati Uniti, anche in Europa il Svod è ormai diventato un fenomeno di massa e società come Netflix e Amazon stanno conquistando fette crescenti di pubblico, non più soltanto tra le nuove generazioni.

Questo e molto altro emerge dal nuovo rapporto “ITMedia Consulting Video on Demand in Europe: 2018-2021 – Not So Quiet on the Western Front”.

Il 2017 ha visto la definitiva esplosione del Svod, che nei prossimi 4 anni, secondo ITMedia Consulting, presenterà ancora una crescita su base annua in doppia cifra, ma molto distante dai picchi degli anni scorsi, ad eccezione di alcuni paesi europei, in particolare quelli del Sud Europa, tra cui l’Italia. In questa area il mercato è destinato a crescere sensibilmente, partendo da livelli decisamente inferiori al Nord Europa, dove ormai lo scenario è analogo a quello statunitense, con una sostanziale sostituzione del Svod rispetto alla pay TV.

Nel complesso ITMedia Consulting prevede che i ricavi totali del settore Svod nell’Europa occidentale aumenteranno rispetto ai 6.255 milioni di euro del 2018, raggiungendo 8.816 milioni di euro nel 2021, con una crescita media annua, pur in un mercato prossimo alla maturità, ancora a doppia cifra, del 12%.

I ricavi da Svod (modello Netflix) nell’Europa occidentale aumenteranno costantemente, con un tasso di crescita medio annuo del 15%, mentre il Tvod (i-Tunes) crescerà molto meno, diminuendo di importanza negli anni a venire. Di conseguenza, nel 2021 lo Svod rappresenterà l’81% del totale delle entrate, con il Tvod che rappresenterà il restante 19%.

La penetrazione complessiva di Svod ha ormai raggiunto il 43% delle famiglie del Regno Unito, rispetto a una penetrazione media di servizi Svod di circa il 20% per l’Europa Occidentale. In Francia i servizi Svod continuano a trovare nuovi segmenti di pubblico, con il 37% degli utenti francesi di età superiore ai 6 anni che accede ad almeno ad un servizio Svod, con un aumento dell’11% YoY. In realtà la Francia è in ritardo rispetto al Regno Unito e alla Germania, con un tasso di penetrazione del mercato del 10,3%. Anche nel mercato tedesco qualcosa è cambiato e i servizi Svod hanno raggiunto una crescente popolarità. In questo quadro più dinamico, Amazon sembra avere un forte impatto nel mercato tedesco. Insieme con Netflix, i due player detengono una quota di mercato del 72,8%, con Amazon che detiene il 38,7% del mercato tedesco e Netflix il 34,1%.

Lo streaming video sta guidando un significativo calo degli abbonamenti alla pay-TV e la crescita di piattaforme alternative che offrono contenuti originali di alta qualità ottimizzati per schermi più piccoli.

Il video ha dimostrato di aumentare le entrate dei publisher online del 20%, tramite annunci pubblicitari all’interno dei contenuti video, e dilata i tempi di visualizzazione online, consentendo agli spettatori di guardare più annunci. In effetti, l’utente medio di Internet trascorre quasi il 90% di tempo in più su un sito web con contenuti video. Gli Ott così non solo alimentano l’esplosione del traffico di dati, ma rimettono in gioco la visione dello stesso consumatore e la rilevanza futura delle telecomunicazioni e con la trasformazione della tecnologia e dei livelli di connettività le telco hanno oggi sempre più accesso diretto al consumatore tramite accordi commerciali o strategie di M&A per fornire nuovi servizi di streaming digitale.

Entro il 2019, i video online rappresenteranno circa l’80% del traffico Internet globale, con il 5G che promette di essere “the next big thing” di tutto l’ecosistema digitale, garantendo una disponibilità estremamente affidabile e ampia di connettività ultraveloce, con una latenza ultra-bassa. Dalla Blockchain all’Internet of Things, e ancor di più per le Smart Cities e la Industry 4.0, e lo sviluppo definitivo dell’Intelligenza Artificiale attraverso il Machine Learning.

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