LA GARA

Radio digitale, via all’assegnazione dei diritti d’uso per il Dab+

Pubblicate dal Mimit le linee guida definitive relative alle procedure per le reti locali. Rossignoli, Aeranti Corallo: “Passaggio molto importante. Le emittenti potranno passare dalla fase di sperimentazione in alcune limitate aree geografiche alle trasmissioni a regime su tutto il territorio nazionale”

Pubblicato il 03 Apr 2023

Patrizia Licata

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Arrivano le linee guida definitive per l’assegnazione dei diritti d’uso per gli operatori della radio digitale Dab + (SCARICA QUI IL DOCUMENTO COMPLETO). Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha pubblicato il testo finale che consegna le indicazioni sui criteri e sulle modalità che verranno adottati dal Ministero stesso per procedere all’assegnazione dei diritti d’uso alle società consortili costituite dagli editori radiofonici locali per lo svolgimento dell’attività di operatore di rete per il servizio di radiodiffusione sonora terrestre in tecnica digitale Dab+, secondo la disciplina stabilita dal regolamento per le trasmissioni radiofoniche digitali terrestri (allegato A alla delibera n. 664/09/CONS e ss.mm.ii.).

Le linee guida arrivano a seguito della consultazione pubblica avviata dal Mimit il 13 dicembre 2022 e sono state pubblicate dalla Dgscerp (Direzione generale per i servizi di comunicazione elettronica, di radiodiffusione e postali) del ministero stesso.

Diffusione multipiattaforma, valore alle radio locali

“Si tratta di un passaggio molto importante per uno sviluppo ordinato delle trasmissioni radiofoniche digitali, che valorizza il ruolo degli editori radiofonici locali“, ha commentato l’avv. Marco Rossignoli coordinatore di Aeranti-Corallo. “Con l’assegnazione di tali diritti di uso l’emittenza radiofonica locale potrà affiancare le trasmissioni digitali Dab+ alle trasmissioni Fm analogiche e alle trasmissioni Ip in una logica di diffusione multipiattaforma”.

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“Finalmente – ha concluso Rossignoli  – l’emittenza locale potrà passare dalla fase di sperimentazione in alcune limitate aree geografiche alle trasmissioni a regime su tutto il territorio nazionale realizzando così una presenza nel mercato radiofonico digitale analoga a quella del mercato analogico dove la radiofonia locale ha oltre 19 milioni di ascoltatori nel giorno medio, con cinque regioni dove la radio più ascoltata è una radio locale”, secondo i dati sul giorno medio di Radio Ter 2022.

Le linee guida: come saranno assegnati i diritti d’uso

In merito alle Procedure per l’assegnazione dei diritti d’uso il Ministero prevede che l’assegnazione per ciascun bacino e sub-bacino d’utenza locale avvenga a seguito di specifica manifestazione d’interesse da parte dei partecipanti con assegnazione diretta del relativo diritto d’uso ricorrendone i presupposti (fase A) ed una successiva procedura di selezione comparativa (fase B) in caso di mancata assegnazione diretta.

La fase A), le cui modalità verranno esplicitate con avviso pubblico sul sito istituzionale del Ministero, prevede l’assegnazione diretta del diritto d’uso di una determinata rete nel caso in cui il numero delle società consortili interessate, che hanno i requisiti richiesti, sia pari o inferiore al numero di reti pianificate nel bacino o sub bacino e vi sia una sola società consortile interessata all’aggiudicazione di una determinata rete.

Le domande di partecipazione

La società consortile che intenda partecipare alla procedura di manifestazione di interesse dovrà dichiarare il bacino d’utenza; la rete – o le reti – oggetto di interesse; le (almeno) dodici emittenti, partecipanti alla società consortile, che opereranno sulla singola rete; la sussistenza dei requisiti di partecipazione di cui all’art. 12, comma 6 del Regolamento, resa ai sensi del DPR 445/2000.

La domanda di partecipazione alla procedura di manifestazione di interesse dovrà essere corredata da un apposito piano tecnico – economico dovendo il Ministero, anche in considerazione delle osservazioni pervenute da Agcom, prima di procedere all’assegnazione del diritto d’uso, verificare il rispetto dei requisiti minimi richiesti per l’esercizio della rete, tra cui, ad esempio, il rispetto dei Punti di verifica (Pdv) e del valore minimo di copertura radioelettrica.

Qualora, in un determinato bacino d’utenza, il numero delle società consortili concorrenti risultasse inferiore o pari al numero delle reti previste dal Pnaf-Dab e, contemporaneamente, più di una società consortile fosse interessata a concorrere per la medesima rete del relativo bacino d’utenza locale, il Ministero, al fine di procedere all’assegnazione diretta dei diritti d’uso, convocherà, con modalità che verranno successivamente esplicitate, le società concorrenti al fine di verificare la possibilità del raggiungimento, entro 10 giorni, di un accordo in relazione alla scelta della rete. Nel caso in cui l’accordo non venisse raggiunto, per l’assegnazione del diritto d’uso si procederà con la fase B), ovvero l’assegnazione comparativa o beauty contest.

Le società consortili e i criteri di selezione 

Sia nella fase A) che nella (eventuale) fase B) di selezione comparativa, ognuno dei soggetti concorrenti dovrà costituire, a pena di esclusione, un deposito cauzionale, pari ad una percentuale del 3% del costo degli investimenti previsti per la realizzazione del piano tecnico e per garantire la piena operatività della rete. Il deposito tornerà nella disponibilità dei soggetti partecipanti entro tre mesi dalla conclusione della procedura, oppure al momento dell’esclusione per le società non ammesse alla gara.

I diritti d’uso rilasciati ad esito delle procedure sopra descritte diverranno operativi, in ciascuno dei bacini d’utenza locale, secondo il calendario nazionale di attuazione del Pnaf- Dab che sarà definito dal Ministero, come previsto dalla Delibera Agcom.

Possono presentare domanda di partecipazione, per l’assegnazione dei diritti d’uso per le trasmissioni radiofoniche terrestri in tecnica digitale, in ambito locale, le “società consortili partecipate da almeno 12 emittenti legittimamente esercenti nello stesso bacino di utenza o sub bacino di utenza l’attività di radiodiffusione sonora in tecnica analogica in ambito locale, che siano anche titolari di autorizzazione per la fornitura di programmi radiofonici in ambito locale ai sensi dell’art. 3, comma 14.

La soglia di partecipazione al Consorzio di almeno 12 emittenti può essere conseguita anche attraverso fusioni o accordi tra società consortili locali, con data certa anteriore alla presentazione della domanda, ferma restando l’unitarietà del titolo abilitativo per l’esercizio del diritto di uso delle frequenze.

In caso di impossibilità oggettiva di raggiungere il numero minimo di 12 emittenti eventuali deroghe alla soglia di partecipazione potranno essere valutate, caso per caso, dal Ministero,

La selezione comparativa si baserà su quattro criteri e relativi punteggi: progetto tecnico dell’infrastruttura di rete e piano di implementazione; potenzialità economica della società consortile, valutata sommando le medie dei fatturati realizzati negli ultimi tre esercizi dai soggetti operanti nel bacino o sub bacino di riferimento e di cui si compone la società consortile; personale impiegato – occupato nel biennio precedente – alla data della presentazione della domanda per il conseguimento del diritto d’uso dalla società consortile (soli rapporti di lavoro subordinato); società consortili partecipate da almeno un concessionario per la radiodiffusione sonora in ambito locale a carattere comunitario (2 punti).

Obblighi degli aggiudicatari

Tenuto conto che lo spettro elettromagnetico costituisce una risorsa essenziale ai fini del servizio di radiodiffusione terrestre, il Ministero è tenuto, a norma dell’art. 50 del Tumsa, ad assicurarne la gestione efficiente favorendone l’utilizzo da parte di operatori che ne garantiscano un uso effettivo, quanto più possibile completo e qualitativamente elevato, anche ai fini della promozione del pluralismo dell’informazione e dell’innovazione dell’offerta dei servizi.

In particolare, l’operatore di rete radiofonica privato in ambito locale può fornire servizi di trasmissione e diffusione esclusivamente a fornitori di contenuti radiofonici in ambito locale ed è soggetto ai seguenti vincoli: destinare ai fornitori di contenuti radiofonici in ambito locale autorizzati, partecipanti al capitale sociale delle società consortili, una capacità trasmissiva massima pari a 72 unità di capacità del blocco di diffusione; realizzare entro due anni dall’assegnazione dei diritti di uso delle frequenze, la copertura di tipo mobile di almeno il 40 %, entro quattro anni di almeno il 60% ed entro cinque anni di almeno il 70% del territorio di ogni bacino o sub bacino di riferimento, valutata sulla base dei medesimi criteri tecnici stabiliti nei provvedimenti di pianificazione.

Gli operatori di rete assegnatari dei diritti d’uso sono tenuti a rispettare, ai sensi dell’articolo 2 del Pnaf-Dab, l’insieme dei vincoli radioelettrici di cui al comma 1; nel rispetto del principio di equivalenza di cui alla delibera n. 15/03/Cons, utilizzare siti ricompresi tra quelli assentiti dalle regioni interessate, ovvero altri siti, previo ottenimento delle necessarie autorizzazioni; la configurazione più adatta al servizio, nel rispetto dei vincoli di coordinamento internazionale e nazionale, e nel rispetto del principio di uso efficiente della risorsa spettrale; il rispetto dei requisiti dei codici identificativi delineati nel comma 5.

La violazione dell’obbligo del rispetto di tali vincoli comporta la sospensione dell’assegnazione, fino a sei mesi; trascorso il periodo di sospensione, l’eventuale reiterazione della condotta nei tre anni successivi all’adozione del provvedimento di sospensione, determinerà la revoca, o la riduzione, del diritto d’uso

Le medesime misure sanzionatorie si applicano in caso di attivazione di impianti non preventivamente autorizzati dal Ministero, ferma restando la disattivazione degli impianti illecitamente attivati.

Resta ferma, in ogni caso, l’applicabilità delle eventuali ulteriori sanzioni previste dal Codice delle comunicazioni elettroniche.

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