IL REPORT

Smart Tv, l’inflazione spinge il “free to stream”: Europa a +5%

Si rafforza la migrazione degli utenti verso forme di abbonamento supportate dalla pubblicità. L’analisi effettuata sui possessori di apparecchi connessi Samsung: modello “advertising video on demand” preferito dal 74% degli italiani

Pubblicato il 02 Nov 2022

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Lo streaming video cambia pelle. E vede l’affermazione di un nuovo modello di consumo di contenuti: non più solo “Svod” (subscription video on demand), ma anche “Avod” (advertising video on demand) che prevede spot in cambio di contenuti. Emerge dal report effettuato da Samsung Ads Europe sui possessori di apparecchi connessi Samsung, secondo cui dall’inizio del 2022 in Europa si è registrato da una parte un aumento pari al 5% della quota di ore di streaming dedicata ai servizi Avod e dall’altra un calo del 5% del tempo riservato agli Svod. Anche l’Italia si allinea al trend: l’81% degli smart TV nel Paese, infatti, ha utilizzato servizi Svod nel primo semestre di quest’anno, mentre il 74% quelli Avod.

Video on demand, nuove chance per l’advertising

“Continua la crescita dell’Avod mentre il costo della vita ha obbligato a una riduzione dei budget – spiega Alex Hole, Vp e Gm di Samsung Electronics Europe -. Le abitudini acquisite negli anni della pandemia sono rimaste per lo più invariate: si è così venuto a creare, per editori e inserzionisti, uno spazio in espansione per ingaggiare il proprio target nell’ecosistema televisivo. Questo pubblico è costituito da consumatori esperti di tecnologia che utilizzano il televisore in modi innovativi, una categoria importante da raggiungere e comprendere al meglio. Con l’introduzione nel prossimo futuro di opzioni pubblicitarie sulle piattaforme Netflix e Disney+, i confini tra i diversi tipi di Vod tendono a svanire offrendo agli advertiser nuove opportunità per coinvolgere il sottoinsieme in continuo sviluppo degli spettatori della TV in streaming”.

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La situazione in Italia

In Italia le tipologie Svod e Avod sono in testa per diffusione. L’81% dei possessori di una Smart TV Samsung ha utilizzato nel 2022 servizi Svod nel primo semestre, mentre il 74% quelli Avod.

È il segnale che gli spettatori considerano sempre più la visione di inserzioni pubblicitarie per l’accesso a contenuti di qualità come uno scambio di valore accettabile. A confermarlo anche una nuova ricerca di Verve per conto di Samsung Ads secondo cui più di 2 spettatori su 3 dichiarano di essere disposti a guardare spot pubblicitari – se realmente rilevanti per loro – in cambio di contenuti gratuiti.

Il futuro dell’advertising video on demand

Il crescente desiderio di contenuti in cambio di pubblicità sta creando una nuova sottocategoria denominata Fast (free ad supported TV) che combina l’esperienza lineare con quella Vod.

Mettendo a confronto il Q1 del 2021 con il corrispettivo del 2022, gli utenti Fast attivi al mese sono cresciuti del 9%, con una media di ore mensili passate su questo formato aumentata del 19%. Uno dei primi brand ad entrare in questo mercato – ancora agli albori – è stato Samsung TV Plus, che in uno studio di Kantar del 2022 per la categoria “innovazione” si è posizionato al terzo posto tra le 5 piattaforme SVOD coinvolte nella ricerca.

Aumenta la richiesta per i servizi streaming

Nel primo semestre del 2022 gli Smart TV Samsung dei cinque Paesi europei presi in analisi hanno registrato 4,9 miliardi di lanci delle app di streaming. Nello stesso periodo il numero di streamer nell’ecosistema del brand è cresciuto del 21%, con in media 2 ore al giorno passate negli ambienti streaming. Lo sviluppo di questo sottoinsieme è legato sia all’aumento del possesso di Smart TV Samsung sia alla scelta degli spettatori di usarli per questo scopo.

Il sorpasso sulla TV lineare registrato durante i lockdown, anche se meno marcato, dopo quasi due anni persiste: lo streaming detiene il 53% del tempo speso davanti alla TV contro il 52% della televisione tradizionale.

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