LA LETTERA AL MISE

Tv digitale, appello di Confindustria Radio Tv: “Rimodulare i bonus”

Riflettori sull’agevolazione “decoder a casa”. Il presidente Franco Siddi: “Per questa misura servono almeno 40 milioni”

Pubblicato il 05 Lug 2022

switch-off tv

Il sistema televisivo ha chiuso il rilascio della banda 700 nei tempi previsti per legge. Ma ora è necessario garantire il passaggio alla nuova Tv digitale senza lasciare indietro nessuno e programmare innovazione e sviluppo dell’industria radiotelevisiva. Lo ha affermato il presidente di Crtv, Franco Siddi, in una lettera al ministro Giorgetti e alla sottosegretaria al Mise, Anna Ascani.

Transizione da completare

Dal 1° luglio le frequenze sono disponibili per il broadband mobile 5G, ma i servizi di radiodiffusione televisiva terrestre utilizzano, in questo momento, solo frequenze coordinate internazionalmente. “I broadcaster televisivi, con sacrificio e responsabilità, hanno rispettato puntualmente tutti i loro impegni, garantendo il completo rilascio delle frequenze da 694 a 790 Mhz. Tuttavia, il percorso di transizione verso la nuova Tv digitale non si è ancora completato per quanto riguarda la transizione tecnologica al Dvb-T2. Confindustria Radio Televisioni ritiene opportuno cominciare a fare alcune valutazioni sul lavoro fatto e sullo stato e le attese di un processo ordinato e condiviso nel percorso complessivo verso la nuova Tv digitale, che auspichiamo di poter affrontare durante un incontro di interscambio di idee e di progettualità operosa”, ha spiegato il presidente Siddi nella lettera.

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“Il punto critico dell’aggiornamento del parco televisori in famiglia… ma non solo. Il ritmo di ricambio degli apparecchi televisivi obsoleti si è rivelato più lento e complesso del previsto, al punto che ha richiesto anche una revisione della roadmap per graduare i passaggi tecnologici in funzione dell’effettiva diffusione nelle famiglie delle nuove tecnologie”, ha proseguito.

I numeri

I dati parlano chiaro: secondo l’ultima Ricerca di Base (RdB) Ipsos per Auditel, il 71,8% delle famiglie italiane (23,9 milioni) ha almeno 1 apparecchio in Dvb-T2, ma nelle abitazioni di residenza tale quota è del 61,3% degli apparecchi Tv: ossia, ci sono ancora oltre 6,7 milioni di famiglie (per un totale di 16,9 i milioni di Tv) con tutti gli apparecchi con standard trasmissivo obsoleto (Dvb-T) da sostituire (o da abbinare con decoder).

All’interno di questo insieme ci sono inoltre ancora 0,8 milioni di famiglie con tutti i ricevitori Tv che non sono in grado di ricevere nemmeno i segnali in HD (ossia con Dvb-T/Mpeg-2), per un totale stimato di 2,8 milioni di apparecchi. A questi numeri si devono aggiungere quelli relativi alle seconde case, comunità ed esercizi pubblici che non vengono rilevati dalla RdB Ipsos. Le richieste di Crtv: nuovo finanziamento degli incentivi “bonus tv” e rimodulazione misura decoder a domicilio. Con questi numeri è necessario un impegno ulteriore per supportare il processo di sostituzione degli apparecchi Tv obsoleti nel passaggio al Dvb-T2 mediante un rifinanziamento ulteriore di almeno 200 milioni di euro delle tre misure attualmente previste: bonus Tv-decoder, bonus rottamazione Tv, decoder a casa.

Agevolazioni

Con riferimento a quest’ultima agevolazione, si ritiene che la stessa debba essere adeguatamente valorizzata, visto l’importante valore sociale che ricopre. I dati delle rilevazioni evidenziano, infatti, una maggiore resistenza al cambiamento degli apparecchi obsoleti proprio da parte delle famiglie monocomponenti, anziane e con bassa propensione alla spesa. Oggettivamente, si ritiene realistico e giusto riservare per questa misura almeno 40 milioni di euro. L’obiettivo è quello di garantire la consegna direttamente a casa di un decoder compatibile con la nuova tecnologia alla pressoché totale platea dei cittadini di età pari o superiore ai 70 anni e con un trattamento pensionistico non superiore a 20.000 euro annui. Questa fascia di popolazione è stimata in circa 1,5 milioni di cittadini. Confindustria Radio Televisioni, alla luce di queste prime considerazioni valutazioni e istanze, chiede anche un incontro per mettere a fuoco, per l’agenda del secondo semestre, alcune questioni di sistema connesse alla regolazione e all’attività dello Stato per i valori culturali, industriali, produttivi ed economici della radiotelevisione italiana.

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