IL CASO

Twitter: Elon Musk rinuncia al posto nel cda

Il nuovo azionista di maggioranza lancia via tweet una serie di idee provocatorie per il futuro della piattaforma, ma alcuni dipendenti non gradiscono la linea. Fra le proposte “serie”, eliminare la pubblicità di Twitter Blue e consentire i pagamenti in dogecoin

Pubblicato il 11 Apr 2022

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Elon Musk ha deciso di non entrare a far parte del consiglio d’amministrazione di Twitter. Lo ha annunciato il ceo del social network, Parag Agrawal, affermando che l’ingresso di Musk “sarebbe diventato ufficialmente effettivo il 9 aprile, ma Elon ha fatto sapere nella stessa mattina che non si sarebbe più unito al consiglio”. L’annuncio è avvenuto in un messaggio allo staff di Twitter, che ha condiviso la notizia sulla piattaforma. “Abbiamoapprezzato e apprezzeremo sempre la partecipazione dei nostri azionisti, indipendentemente dal fatto che facciano parte del nostro consiglio o meno. Elon è il nostro maggiore azionista e rimarremo aperti alla sua partecipazione”, ha aggiunto Agrawal.

Musk, che attualmente è l’uomo più ricco del mondo, ha annunciato all’inizio di aprile di aver acquisito una partecipazione del 9,2% nel capitale di Twitter, diventandone così il maggiore azionista. Nel documento inviato al regolatore di Borsa era specificato che tale partecipazione sarebbe stata “passiva”, vale a dire che non avrebbe influenzato grandi decisioni strategiche. Poi, di fatto, Musk ha subito fatto sentire la sua presenza, dapprima effettuando un sondaggio sul suo profilo per chiedere se gli utenti  volessero un pulsante “modifica” (quasi 4,4 milioni i voti espressi, di cui circa il 73% ha risposto “sì”), quindi, nei giorni scorsi, chiedendosi via tweet se il social network stesse “morendo”, citando account molto popolari ma inattivi.

Poi, per tutto il fine settimana, senza rivelare di aver rifiutato il posto nel consiglio di amministrazione, Musk ha pubblicato una serie di idee per trasformare la società di social media e i suoi prodotti. Uno dei suggerimenti era uno scherzo grossolano sotto forma di sondaggio: Musk ha chiesto alle persone di votare se Twitter dovesse eliminare la “w” dal suo nome trasformando così Twitter in “titter”, allusione all’anatomia femminile.

Pagamenti in dogecoin e niente spot per Twitter Blue

Fra i suggerimenti più seri di Musk c’era invece la proposta di consentire agli iscritti a Twitter Blue (oggi disponibile solo negli Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda) di pagare con dogecoin, ottenendo un segno di spunta di “autenticazione”, e mantenere al contempo il servizio libero da pubblicità.

Lanciato lo scorso giugno, Twitter Blue è il primo servizio in abbonamento del gigante dei social media per coloro che sono disposti a pagare per l’accesso esclusivo a funzionalità speciali, come la funzione “Annulla Tweet”, le icone dell’app Twitter personalizzate e l’aggiunta di segnalibri. Musk ha proposto l’eliminazione delle pubblicità e la riduzione del costo di sottoscrizione: il prezzo “dovrebbe essere proporzionato all’accessibilità e in valuta locale”, ha affermato, suggerendo la possibilità di pagamento in Doge. “Tutti coloro che si iscrivono a Twitter Blue (cioè pagano 3 dollari al mese) dovrebbero ottenere un segno di spunta di autenticazione”, ha scritto Musk. “E niente pubblicità. Il potere delle aziende di dettare la politica è notevolmente rafforzato se Twitter dipende dalla pubblicità del denaro per sopravvivere”.

Un rifugio per senzatetto negli uffici della Silicon Valley

Fra le altre idee sul tavolo, un’altra provocazione. Alla luce della riapertura “poco fortunata” degli uffici di Twitter, che durante la pandemia aveva offerto allo staff la possibilità di lavorare da casa “per sempre”  e che ha lasciato il lavoro a distanza come opzione personale, il ceo di Tesla ha preso di mira le politiche – a suo dire – “lassiste” dell’azienda, dicendo di aver escogitato un piano “dal momento che nessuno si fa vivo comunque”. Via tweet ha quindi chiesto al pubblico se il quartier generale della società nella Silicon Valley debba essere convertito in un rifugio per senzatetto. Jeff Bezos, concorrente di Musk e collega miliardario, ha appoggiato l’idea: “Ha funzionato alla grande e rende facile per i dipendenti fare un po’ di volontariato”, ha detto condividendo una storia su un’iniziativa simile su Amazon.

Le preoccupazioni dei dipendenti

Davanti alle plurime “uscite” di Musk diversi dipendenti di Twitter avrebbero espresso la loro preoccupazione, ritenendo in particolare che i valori dell’uomo più ricco del mondo “non siano allineati con la cultura aziendale del social network”. Il ceo di Tesla e SpaceX ha quindi abbandonato i suoi piani di entrare a far parte del consiglio. Parag Agrawal, pur non non spiegando se siano state fornite ragioni specifiche alla decisione, ha annunciato che Musk rimane il maggiore azionista di Twitter e la società rimarrà aperta al suo contributo. “Eravamo entusiasti di collaborare – ha affermato Agrawal -. Credevamo anche che avere Elon come fiduciario della società fosse la strada migliore”, ha scritto. Incoraggiando i dipendenti di Twitter a rimanere concentrati, Agrawal ha affermato: “I nostri obiettivi e priorità rimangono invariati”.

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