IL PROGETTO

2 miliardi di dollari per senzatetto e asili, Jeff Bezos diventa filantropo

Il numero uno di Amazon lancia il fondo di beneficienza “One Day Fund” per sostenere il lavoro delle organizzazioni no profit che aiutano i clochard e sostengono la realizzazione di scuole basate sul metodo Montessori

Pubblicato il 14 Set 2018

HANDOUT - 24 April 2018, Germany, Berlin: Amazon founder and owner of the "Washington Post", Jeff Bezos (R) sitting onstage with CEO of Springer, Mathias Doepfner, during the Axel Springer award ceremony. According to the media group, the award honours Bezos visionary entrepreneurship in the internet economy and the systematic digitalization strategy of the 140-year-old American newspaper. Photo by: Daniel Biskup/picture-alliance/dpa/AP Images

Jeff Bezos diventa filantropo. Il fondatore di Amazon e sua moglie MacKenzie creano “One Day Fund”, fondo di beneficienza con una capacità iniziale di 2 miliardi di dollari che si pone come obiettivo sostenere le organizzazioni no profit attive nell’aiutare i senzatetto e creare asili ispirati al metodo Montessori nelle comunità a basso reddito. L’annuncio via Twitter è una risposta alle critiche che da più parti sono piovute su Bezos, l’uomo più ricco della storia e finora “grande assente” del mondo della filantropia.

Con Amazon – è la polemica più ricorrente cavalcata di recente da Bernie Sanders, l’ex candidato alla Casa Bianca – Bezos è diventato un paperone a scapito dei suoi dipendenti, che hanno stipendi ridotti e che si trovano, soprattutto a Seattle, a fare i conti con il caro-vita innescato dalla presenza della sede del colosso. ”Se i nostri bisnipoti non avranno delle vite migliori delle nostre, allora qualcosa sarà andato storto” twitta Bezos presentando il suo fondo di beneficenza e offrendo un quadro dei suoi ‘interessi’.

”Oltre a Amazon, le mie aree di attenzione hanno finora incluso investimenti nel futuro del nostro pianeta e della civilizzazione attraverso – spiega Bezos – lo sviluppo dell’infrastruttura spaziale, il sostegno alla democrazia americana con la gestione del Washington Post e contributi finanziari a varie cause, dalla ricerca per il cancro alla parità dei matrimoni, dalle borse di studio per gli studenti immigrati alla prossima generazione di veterani in Congresso”.

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