WALL STREET

Amazon tallona Apple e vola verso i mille miliardi di valore

Il colosso dell’e-commerce chiude in Borsa a 1.998,10 dollari per azione e si avvicina al traguardo “trillion” raggiunto per ora solo da Cupertino. Ma negli Usa crescono le critiche da ogni parte politica. Trump: “L’azienda paga poche tasse”. Le condizioni di lavoro del mirino del dem Bernie Sanders

Pubblicato il 30 Ago 2018

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Amazon aggiorna e i suoi record storici e vola verso i 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione. Il colosso di Jeff Bezos ha chiuso ieri a Wall Street in progresso del 3,38% a 1.998,10 dollari per azione: al traguardo dei 1.000 miliardi di valore, sfondato finora solo da Apple, mancano “solo” 26 miliardi di dollari. Nonostante gli attacchi di Trump e le critiche del democratico Bernie Sanders che chiede più informazioni sulle condizioni di lavoro.

Dall’inizio dell’anno Amazon è salita il 71%. E dalla fine del 2014 del 550%, guadagnando 800 miliardi di dollari di valore. A spingere i titoli nella seduta odierna la revisione al rialzo del prezzo di riferimento da parte di Morgan Stanley a 2.500 miliardi di dollari: un rialzo legato alla fiducia nelle prospettive di crescita della società. La banca ha alzato anche del 14% il prezzo di riferimento di Google, che chiude la seduta a Wall Street in progresso dell’1,47%. Vola anche Apple, che avanza dell’1,49%, aggiornando i propri record.

La volata di Amazon e Google arriva nonostante le ripetute critiche di Donald Trump, che nelle ultime ore ha attaccato ripetutamente Mountain View e i social media, accusandole di essere politicizzate. Le critiche ad Amazon riguardano invece le  poche tasse pagate ma, indirettamente e non, nel mirino del presidente c’è il Washington Post di Bezos.

A puntare il dito più volte contro Amazon è anche Bernie Sanders, il senatore democratico del Vermont ed ex candidato alla presidenza. Sanders nelle ultime ore è tornato a criticare le condizioni non sicure di lavoro nei magazzini di Amazon: ”Non sono solo i bassi salari a preoccupare – ha spiegato – Ci sono anche informazioni sulle condizioni di lavoro”.

Il senatore del Vermont ha proposto di far pagare ad Amazon il costo dell’assistenza sociale garantita ai suoi dipendenti sottopagati, attraverso una tassa pari al 100% di tale importo. Secondo Sanders, molti lavoratori del colosso americano usufruiscono di programmi come sussidi alimentari dato che le loro retribuzioni non sarebbero in grado di garantire un livello adeguato di sussistenza.

Accuse immediatamente rispedite al mittente. Amazon  ha replicato che tali informazioni non sono vere: tra retribuzioni, incentivi, piani azionari e lezioni – fa sapere . il compenso orario dei dipendenti sarebbe di non meno di 15 dollari. Chi, tra gli addetti, fa domanda per sussidi pubblici sono lavoratori a part time o a tempo.

Per tutta risposta Sanders halanciato una petizione per chiedere a Bezos un aumento dei salari che ha raccolto già 105.000 firme.

Ma né le critiche della casa bianca né quelle dei democratici fermano la corsa del colosso dell’e-commerce a Wall Street.

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