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Accordo Apple-Irlanda sulle tasse: un fondo di garanzia per i 13 mld di evasione

L’annuncio del ministro delle finanze di Dublino Donohoe: Cupertino verserà la cifra a partire dal primo trimestre 2018. Ma sugli aiuti di Stato concessi alla società californiana pende ancora un ricorso della Ue alla Corte di Giustizia

Pubblicato il 04 Dic 2017

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“Abbiamo raggiunto un accordo con Apple in relazione ai principi per creare un fondo di garanzia”. Lo annuncia il ministro delle Finanze irlandese, Paschal Donohoe, in procinto di incontrare l’antitrust Ue guidata dal commissario Margrethe Vestager per aggiornarla sugli ultimi sviluppi del caso sulle agevolazioni fiscali, bollate da Bruxelles come “aiuti di Stato”, concessi da Dublino alla società guidata da Tim Cook, per un importo complessivo di 13 miliardi di euro in tasse non pagate. La società si impegna così a versare la cifra in un conto di garanzia gestito da terzi in attesa che arrivi il pronunciamento sul caso della corte di Giustizia Ue, chiamata in causa a ottobre dalla Commissione guidata da Jean-Claude Juncker.

“Ci aspettiamo – prosegue Donohe a margine della riunione a Bruxelles dei ministri delle Finanze dell’Unione – che il denaro inizi a essere trasferito nel conto da parte di Apple nel corso del primo trimestre del prossimo anno”. I pagamenti arriverebbero così con più di un anno di ritardo rispetto alla deadline di gennaio 2017 fissata da Bruxelles.

“Oltre un anno dopo la decisione della Commissione, l’Irlanda non ha ancora recuperato gli aiuti illegali nemmeno in parte – commenta un portavoce dell’Antitrust Ue dopo l’incontro tra Donohoe e Vestager – E’ per questo che la Commissione decise di segnalare l’Irlanda alla Corte Ue. Speriamo che si possa lavorare in modo costruttivo con le autorità irlandesi per garantire che il recupero sia completato il prima possibile. Questo ci permetterebbe di chiudere la procedura”.

Dal canto suo Apple, dopo la sigla dell’accordo con l’Irlanda, rimane fiduciosa, e spiega di aver messo in campo su questa vicenda “un team per lavorare in modo diligente e veloce con l’Irlanda sul processo richiesto dalla Commissione Ue. Restiamo fiduciosi che la Corte ribalterà la decisione della Commissione una volta che avrà analizzato tutte le prove”.

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