IL CASO

Facebook in tilt per ore, cosa c’è dietro al blackout?

Grosse difficoltà anche per Instagram e WhatsApp. Colpiti soprattutto gli utenti in America e Europa; danni per il business della pubblicità, il social network potrebbe valutare rimborsi

Pubblicato il 14 Mar 2019

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Non solo privacy e fake news, tra i guai di Facebook ora c’è anche il blackout della piattaforma: da ieri sera in diversi paesi del mondo il social network è risultato parzialmente o del tutto inaccessibile agli utenti. Il “down” ha toccato l’intera offerta di applicazioni del gruppo di Menlo Park: Messenger, Instagram, WhatsApp.

Su Facebook il malfunzionamento è durato circa 15 ore: tra i più lunghi nei 15 anni di vita del social, ha sottolineato la Bbc. Oggi il disservizio sembra quasi completamente risolto: Instagram ha twittato “siamo tornati” intorno alle 5 del mattino, mentre per Facebook le segnalazioni di malfunzionamento fatte dagli utenti si sono ridotte nell’ordine delle centinaia. Nel picco di ieri sera (ora italiana), si era arrivati a quasi 20.000 segnalazioni da tutto il mondo sui siti specializzati Downdetector, Outage report e Twitter, dove #instagramdown e #facebookdown erano diventati gli hashtag più seguiti.

Facebook ha fatto sapere che sta indagando su origine e impatto del blackout e che valuterà ogni opzione, compreso il rimborso per gli inserzionisti. Il danno per la piattaforma di Mark Zuckerberg è proprio nella sua prima fonte di entrate, la pubblicità: Bloomberg stima, in base alle vendite previste di Facebook nel 2019, un ricavo medio giornaliero dalle ads di 189 milioni di dollari.

Downdetector indica che i problemi principali incontrati dagli utenti del social network al picco del disservizio sono stati l’impossibilità di log in (36% dei casi), l’inaccessibilità della bacheca (30%) e il blackout totale (30%). E’ stata segnalata anche l’impossibilità di postare contenuti o foto. Nei casi di mancato caricamento della pagina Facebook, ad alcuni utenti è apparso un messaggio che informava che era in corso un’attività di manutenzione del sito.

Colpito anche il servizio Messenger; diversi utenti hanno lamentato problemi con WhatsApp e i dispositivi Oculus per la realtà virtuale.

Le regioni interessate dal facebookdown sono distribuite su scala globale ma a macchia di leopardo. Colpiti, in particolare, Stati Uniti (l’area di New York, l’area di Seattle, alcune zone della California), Giappone, Filippine, Malesia, Indonesia, Messico, Brasile, Perù e Australia (le maggiori città). Parzialmente interessati anche i paesi europei, soprattutto Regno Unito, Germania, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Spagna, Italia.

Al momento su Outage report restano meno di 500 segnalazioni contro 18.500 ieri; il 27% delle segnalazioni indica l’impossibilità del log in, mentre il 14% riguarda l’inaccassibilità della app mobile e un altro 14% il blackout totale del sito web. Nord America e Uk restano le aree con più utenti colpiti. Anche su Downdetector le segnalazioni attuali sono scese a circa 500, dopo il picco di 12.200 ieri sera.

“Siamo a conoscenza del fatto che alcune persone stanno incontrando difficoltà ad accedere alla famiglia di applicazioni di Facebook e stiamo lavorando per risolvere il problema il prima possibile”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda. Facebook ha negato per ora che il down sia l’effetto di un attacco Ddos, un bombardamento di richieste di accesso orchestrata da hacker che mandano il traffico Internet in tilt rendendo il sito colpito inaccessibile.

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