LE TRATTATIVE

Toshiba, la vendita dei chip è al palo. Serve un piano B

La trattativa esclusiva con il consorzio pubblico-privato non decolla. Banche e investitori chiedono di predisporre una via di fuga nel caso di fallimento dei negoziati. Diversi colossi pronti a tornare all’assalto

Pubblicato il 07 Lug 2017

Andrea Frollà

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La trattativa esclusiva fra Toshiba e il consorzio pubblico-privato vacilla. E ora le banche e i potenziali investitori chiedono ai vertici della compagnia giapponese di predisporre un piano B. Secondo quanto riportato da Reuters quella che sembrava una trattativa prossima alla definizione rischia di tramutarsi in una nuova grana per Toshiba.

La società nipponica, che il 21 giugno scorso ha annunciato l’avvio delle negoziazioni esclusive con un gruppo di investitori formato dal fondo di investimento statunitense Bain Capital, dalla Banca di sviluppo del Giappone e dall’Innovation Network Corporation of Japan, non ha ancora chiuso l’accordo per la vendita della divisione chip. L’offerta da circa 17 miliardi di dollari non è stata accettata formalmente ed è questo potrebbe essere il segnale di un intoppo nella chiusura della trattativa. Lo scorrere del tempo sta indispettendo le banche, soprattutto quelle creditrici, e gli investitori che speravano di veder chiusa la faccenda in tempi brevi.

Per questo motivo nelle ultime ore è aumentata la pressione sul management di Toshiba, a cui è stato chiesto di iniziare a valutare un piano di uscita nel caso in cui saltasse la trattativa con il consorzio pubblico-privato. Una situazione che potrebbe far tornare in corsa i player come Western Digital e Foxconn, che avevano mostrato il loro interesse avanzando offerte importanti. Secondo Reuters, che cita fonti interne a Toshiba e altre vicine al dossier, potrebbe riprendere quota anche l’ipotesi di una vendita a SK Hynix. Il colosso sud-coreano dei chip, che era stato erroneamente accreditato da alcune indiscrezioni di stampa come uno dei partecipanti al consorzio arrivato alla trattativa esclusiva, potrebbe infatti tornare alla carica con una maxi-offerta.

L’obiettivo di Toshiba resta comunque quello di chiudere la trattativa con il tandem pubblico-privato nel tempo più breve possibile. Anche perché c’è da coprire il buco di bilancio monstre da oltre 7 miliardi, provocato dalle svalutazioni nelle attività dell’energia nucleare.

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