I DATI DEL MEF

E-fattura, l’Erario incassa 253 miliardi. Sprint dal superbonus

Nel primo semestre 2021 crescita del 21,3% dell’imponibile Iva. I maggiori aumenti percentuali nel settore delle costruzioni (+36,1%) e nelle attività di estrazione mineraria (+31,9%). In testa il Friuli Venezia Giulia, seguono Calabria e Sicilia

Pubblicato il 21 Set 2021

e-fattura

La e-fattura riempie la casse dello Stato. Secondo l’ultimo rapporto pubblicato sul sito del Dipartimento delle Finanze del Mef, l’imponibile Iva del primo semestre 2021 di imprese e professionisti ha toccato quasi i 253 miliardi di euro.

Dai dati sulle e-fatture delle persone fisiche emerge che la crescita dell’imponibile Iva si attesta al 21,3%; la fotografia scattata con i dati della fatturazione del primo semestre ma aggiornati al 23 agosto 2021, rileva che l’incremento è stato più significativo per le persone fisiche (+24,1%) rispetto alle persone non fisiche (+21,2%).

Sprint dal superbonus

A spingere i numeri soprattutto il superbonus edilizio al 110% che sta facendo crescere vertiginosamente i lavori di efficientamento energetico e di messa in sicurezza degli edifici. Nel report del Mef si rileva che nel primo semestre di quest’anno i maggiori aumenti percentuali di imponibile sono stati registrati dalle costruzioni (+36,1%) e dall’estrazione di minerali da cave e miniere (+31,9%). A seguire, con una crescita del 31,1%, le attività manifatturiere.

Sopra la media del primo semestre 2021 con oltre il 24% si attesta anche l’imponibile Iva dei professionisti e registrato dalle Finanze sotto la voce attività professionali, scientifiche e tecniche. La ristorazione e le attività ricettive hanno fatto registrare una crescita del fatturato nel solo mese di giugno di oltre l’82%, mentre per il primo semestre il settore di attesta a un imponibile Iva in crescita del 13,8% rispetto allo steso periodo del 2020.

La distribuzione territoriale

A livello territoriale, in testa per imponibile Iva da e-fattura il Friuli Venezia Giulia (+31,9%) seguita da due regioni del Sud – Calabria e Sicilia -dove la fatturazione elettronica ha fatto aumentare l’imponibile Iva di oltre il 29% rispetto al primo semestre 2020. Tra tutte le regioni soltanto il Lazio ha subito una leggera flessione dello 0,8 per cento.

E-fattura, in arrivo l’obbligo anche per i forfettari?

Intanto il Governo sarebbe intenzione ad estendere l’obbligo di fattura elettronica ai forfettari. Ma l’operazione sarebbe comunque vincolata al via libera della Commissione Ue. L’ioptesi è attenzionata anche dal Parlamento dopo l’audizione, la scorsa primavera della direttrice generale delle Finanze, Fabrizia Lapecorella.

Secondo Lapecorella allargare la platea di chi è obblifati alla e-fattura “consentirebbe di  completare sia le finalità anti-evasione sia quelle di semplificazione, permettendo di avere un quadro completo del fatturato prodotto sul territorio nazionale”.

Inoltre le commissioni Finanze di Camera e Senato hanno messo nero su bianco nel documento di fine giugno con gli indirizzi sulla riforma fiscale “la chiusura del perimetro dell’obbligo di fatturazione elettronica, estendendolo a tutti i soggetti attualmente esentati e l’esclusione di possibili eccezioni all’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri (che sostituisce gli obblighi di registrazione dei corrispettivi)”.

Attualmente, oltre ai regimo forfettari, sono esentati dall’obbligo anche  le associazioni e società sportive dilettantistiche che nel periodo precedente abbiano conseguito proventi da attività commerciali per un importo non eccedente i 65mila euro.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati