E-HEALTH

Calcolo distribuito anti-tumore, torna il progetto Fondazione Vodafone-Airc

Attivando la app DreamLab è possibile contribuire alla ricerca scientifica cedendo traffico dati durante la ricarica dello smartphone. Obiettivo l’utilizzo di 2.400.000 ore di “computing power” attraverso i cellulari

Pubblicato il 28 Lug 2021

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Non donazioni in denaro, ma traffico dati da rete mobile o wifi. E’ l’obiettivo dell’iniziativa firmata Fondazione Vodafone e Airc che dopo il successo del lancio in Italia nel 2019, torna in scena con un nuovo progetto basato sul calcolo distribuito per sostenere la ricerca contro il cancro.

Già disponibile la app gratuita Dreamlab – ideata e sviluppata da Fondazione Vodafone – che consente a chiunque abbia uno smartphone di contribuire alla ricerca in campo medico, semplicemente dormendo.

Come funziona la app DreamLab

La potenza di calcolo degli smartphone – normalmente impiegata per posta elettronica, app, streaming di video o musica – è infatti una risorsa inutilizzata durante la notte. Quando lo smartphone è inutilizzato e collegato alla rete elettrica, DreamLab scarica piccoli pacchetti di dati e li restituisce ai ricercatori una volta elaborati, dando un supporto attivo alla ricerca che stanno svolgendo.

Si tratta, si legge in una nota, “di un nuovo ambizioso progetto di citizen science, che segue “Genoma in 3D”, condotto con il sostegno di Airc presso Ifom e oggi concluso. Il progetto si unisce anche a quello lanciato lo scorso anno da Fondazione Vodafone in collaborazione con Imperial College di Londra per combattere il coronavirus.

Il progetto di ricerca

Il nuovo progetto di ricerca di Airc – dal titolo divulgativo L’esploratore delle cellule tumorali – mira a individuare le cellule più responsabili dei diversi tipi di tumori: nell’ambito del progetto, ogni cellula viene schedata e di ciascuna viene tracciato un identikit per individuare le più pericolose e poi colpirle.

“Il nostro obiettivo è la caratterizzazione dell’ecosistema tumorale e in particolare delle relazioni tra sistema immunitario e cellule tumorali – spiega Massimiliano Pagani, responsabile del laboratorio di Oncologia Molecolare e Immunologia dell’istituto Ifom di Milano –. Per velocizzare i tempi occorre un’elevata potenza di calcolo, quindi il contributo di tutti i ‘dreamers’ sarà fondamentale. Il traffico di dati che ogni singolo utente potrà donare aiuterà a caratterizzare ogni singola cellula, trasformando lo smartphone in un potente strumento per contribuire a tracciare gli identikit e incrementare la conoscenza sul funzionamento dei tumori, al fine di individuare cure efficaci”.

Utilizzo del calcolo distribuito

L’approccio del calcolo distribuito riduce infatti drasticamente il tempo necessario per l’analisi di grandi quantità di dati. In questo progetto si prevede di utilizzare in totale circa 2.400.000 ore di calcolo sui cellulari: se con un computer dotato di un processore a “otto core”, attivo 24 ore su 24, sarebbero necessari circa 12.500 giorni, con una rete di soli 1.000 smartphone, attivati per sole sei ore a notte, il tempo necessario si riduce di circa 30 volte.

“A partire dal suo lancio in Italia, solo due anni fa, DreamLab ha avuto un successo e una diffusione straordinari – dice Adriana Versino, consigliere delegato di Fondazione Vodafone Italia –. Sono 1,4 milioni i dreamers in tutto il mondo, e un quarto di essi è italiano. Ognuno di loro sta dando un contributo concreto alla ricerca, a testimonianza di quanto le nuove tecnologie possano essere uno strumento prezioso per l’innovazione sociale e per il miglioramento della vita delle persone. Possiamo fare ancora di più, ed è per questo che oggi siamo felici e onorati di lanciare un nuovo progetto di ricerca con Airc. Un progetto ambizioso, quanto necessario, che tutti possiamo sostenere ‘semplicemente dormendo’”.

Dopo aver scaricato gratuitamente DreamLab dall’app store per iOS o PlayStore per Android, l’utente potrà scegliere quanti dati di rete mobile o Wi-Fi donare alla ricerca. Per i clienti Vodafone Italia, l’utilizzo dell’app non comporta il consumo del traffico dati.

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