LA PROPOSTA

Pimpinella: “Inglobare il Team digitale in Agid”

Il presidente dell’Associazione italiana Prestatori Servizi di Pagamento: “La squadra di Piacentini può costituire una forza propulsiva e vincente in seno all’Agenzia”

Pubblicato il 05 Ott 2018

F. Me

digital-techology_121471804

Inglobare il Team digitale in Agid. E’ la proposta che arriva da Maurizio Pimpinella, presidente dell’Associazione italiana Prestatori Servizi di Pagamento, in occasione dell’EY Digital Summit in corso a Capri.

“Sono rimasto favorevolmente impressionato dalla prospettiva sulla  digitalizzazione  emersa dalle parole della ministra Bongiorno – ha detto Pimpinella – Concordo con lei, infatti, che la digitalizzazione sia un processo lungo e che tanto c’è ancora da fare. Auspico che il Team dell’Italia digitale venga inglobato nell’Agid: sono una squadra di venti persone che possono costituire la forza propulsiva e vincente di questa nuova realtà. Se così non fosse, sarebbe come commissariare la dottoressa Alvaro prima ancora di cominciare”.

Per Pimpinella bisogna di semplificare le procedure prima ancora di digitalizzarle per offrire ai cittadini  servizi più efficienti, andando incontro tanto ai “cittadini digitali” quanto a quelli “analogici”. 

“Per riuscire in questo intento, è necessaria la collaborazione dei diversi attori già presenti e il coinvolgimento delle associazioni di categoria che rappresentano le imprese che forniscono i servizi ai cittadini – spiega – La digitalizzazione deve essere il cuore pulsante del futuro sviluppo del nostro Paese”.

La ministra Bongiorno a Capri ha rilanciato sul ruolo dell’Agenzia: “Piacentini ha detto che l’Agid non va bene? Non solo non accolgo il suo consiglio ma dico che se non va bene allora va rimessa in piedi. Grazie a una procedura pubblica da qualche giorno abbiamo un nuovo direttore, Teresa Alvaro che vanta all’attivo un’esperienza di eccellenza nelle Dogane al punto di aver ottenuto molti premi. Con Teresa Alvaro, che è bravissima, l’Agid tornerà a crescere”.

Il ministro ha anche criticato il lavoro fatto finora. O meglio le promesse sui risultati. “Altro che anno uno, due o tre. La PA italiana è all’anno zero sulla digitalizzazione”, ha detto criticando “gli annunci con enfasi fatti negli anni scorsi”. “Nel cocreto è cambiato davvero poco per i cittadini”, ha detto Bongiorno facendo l’esempio della carta di identità elettronica: “provate a richiederla a Roma, ci vogliono 5 mesi. A Milano invece si ottiene subito. E questa è la dimostrazione che si è sbagliato sul metodo. Si è cercato spesso di digitalizzare senza aver prima aver semplificato le procedure. Risultato? Tecnologie pronte ma uffici “preistorici”. Non solo: la situazione addirittura è più ingarbugliata che in passato. Quindi bisogna invertire l’ordine. Prima le procedure”.

E bisognerà “svecchiare” la macchina: “Tra le mie priorità c’è l’iniezione di energie nuove nei settori strategici. Nel mio piano assunzioni non ci sono impiegati dietro la scrivania, ma soggetti che si occupano di digitalizzazione. Al secondo posto coloro che sanno semplificare le procedure. Così finalmente si potranno semplificare le procedure e la digitalizzazione andrà avanti”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!