L'INIZIATIVA

PA digitale, nuova linfa dal “matrimonio” tra AI e open innovation

Agid lancia la call “Cambia la burocrazia. Usa l’Intelligenza!”, destinata alle imprese che vogliono promuovere percorsi di collaborazione con le amministrazioni e sviluppare servizi basati sull’intelligenza artificiale

Pubblicato il 03 Set 2018

intelligenza-artificiale

Intelligenza artificiale e open innovation: binomio vincente per trasformare la PA. L’Agenzia per l’Italia digitale ha lanciato la call “Cambia la burocrazia. Usa l’Intelligenza!” destinata alle imprese innovative per promuovere percorsi di open innovation tra amministrazioni e aziende e modernizzare processi e servizi della pubblica amministrazione attraverso l’AI.

“Usa l’Intelligenza” è un programma di co-progettazione, promosso da Agid dedicato ad imprese innovative che utilizzino l’Intelligenza Artificiale come tecnologia portante della propria offerta di servizi. “Obiettivo finale del percorso è – spiegano da Agid – consentire alle imprese innovative di collaborare per cambiare il modo di lavorare delle pubbliche amministrazioni, proponendo soluzioni che possono migliorare i processi interni ed i servizi al cittadino”.

Per partecipare al progetto, le imprese innovative interessate hanno tempo fino al 15 settembre 2018 rispondendo al questionario “Cambia la burocrazia. Usa l’Intelligenza” sul sito della task force IA.

Il programma partirà a metà settembre con un evento di lancio durante il quale entrare in contatto con Pubbliche amministrazioni, aziende ed enti di ricerca per confrontarsi e proporre idee progettuali per rispondere alle sfide proposte da Agid, analizzate anche nel Libro bianco sull’Intelligenza Artificiale al servizio del cittadino realizzato dalla task force IA.

Il Libro illustra le linee guida per l’adozione sostenibile e responsabile dell’Intelligenza Artificiale e rappresenta l’inizio di un percorso progettuale: per questo sono stati destinati 5 milioni di euro allo sviluppo di progetti pilota per le pubbliche amministrazioni che collaboreranno con l’Agenzia all’individuazione delle iniziative.

I fondi sono messi a disposizione dall’Agenzia per l’Italia Digitale nell’ambito delle linee di finanziamento per la promozione del procurement innovativo e di percorsi di open innovation, in coerenza con gli obiettivi fissati dal Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione.

I 5 milioni potranno essere utilizzati per finanziare progetti che risponderanno alle raccomandazioni contenute nel Libro bianco sull’Intelligenza Artificiale al servizio del cittadino, frutto del lavoro svolto dalla task force, dalla community aperta su AI.Italia.it e dal successivo percorso di consultazione pubblica.

La PA italiana non è all’anno zero. Ci sono amministrazioni all’avanguardia che hanno già lanciato progetti che applicano machine learning, chatbot e altri servizi pubblici. Uno dei territori più avanzati, su questo fronte, è il Trentino che vede in campo PA locali ma anche fondazioni e associazioni private che operano nel digitale.

Simpatico H2020 è una piattaforma che semplifica l’interazione tra cittadini e pubblica amministrazione tramite, appunto, tecniche di AI di trattamento automatico del linguaggio. Coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler, il progetto Simpatico (SIMplifying the interaction with Public Administration) consiste nell’applicazione di soluzioni AI all’interno degli sportelli online delle amministrazioni comunali. Nel 2016 il Comune di Trento ha avviato la fase di sperimentazione del progetto, insieme alla città di Sheffield (UK) e alla regione della Galizia (Spagna,) integrando tecnologie avanzate di trattamento automatico del linguaggio, in particolare tecniche AI di semplificazione automatica del contenuto testuale, in alcuni servizi comunali accessibili attraverso lo Sportello telematico del cittadino del sito del Comune.

Di intelligenza artificiale applicata alla mobilità sostenibile e alle smart city si occupa l’iniziativa Smart Planner che, anche in questo caso, vede coinvolti la città di Trento e la Fondazione Bruno Kessler insieme ai Comuni di Bologna e Rovereto.

Il sistema sviluppato dalla Fondazione e rilasciato con licenza Apache 2.0, si basa su tecniche AI di pianificazione automatica ed è in grado di suggerire agli utenti che si collegano attraverso un’app dallo smartphone le soluzioni più rapide ed ecologiche per raggiungere una determinata destinazione in città.

Il progetto Pierino (PIattaforma per l’Estrazione e il Recupero di INformazioni Online) è stato curato dal gruppo di ricerca Digital Humanities della Fondazione Bruno Kessler e Tommaso Caselli della Vrije Universiteit Amsterdam e ha portato alla realizzazione di una piattaforma per l’analisi automatica dei dati linguistici, che funziona attraverso tecniche AI di analisi semantica e moduli per il trattamento automatico del linguaggio naturale.

Non solo il Nord Italia ha accettato la sfida dell’Intelligenza artificiale. Borbot (acronimo di Borboni e Robotica) è stato avviato nel 2017 dal Museo nazionale della Reggia di Caserta. Si tratta di un assistente virtuale, presente sulla pagina Facebook del museo, che attraverso le tecniche di machine learning è in grado di rispondere alle domande degli utenti, fornendo informazioni turistiche dettagliate e notizie sul monumento.

In un mese il sistema è in grado di effettuare una media di 20mila interazioni, supportando il servizio di front office del Museo e consentendo al personale del customer service di concentrarsi sui servizi a maggior valore aggiunto.

Uno dei campi di applicazione dell’AI è certamente quello sanitario. Come dimostra il sistema di telemonitoraggio per i malati affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva che utilizza il machine learning.

Il Policlinico universitario Campus Biomedico di Roma ha sperimentato su un gruppo di 22 pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva l’utilizzo di un sistema di telemonitoraggio a domicilio in grado di rilevare eventi potenzialmente pericolosi per i malati.

Sviluppato dall’Unità di Sistemi di Elaborazione e Bioinformatica del Campus Bio-Medico di Roma, funziona attraverso tecniche di machine learning e acquisisce tre volte al giorno dati di frequenza cardiaca e saturazione emoglobina attraverso un pulsossimetro collegato ad una app specificatamente progettata per smartphone. In questo modo il sistema valuta eventuali situazioni di pericolo per il paziente e le segnala all’unità sanitaria.

Ancora basandosi sul machine learning l’Università Campus Bio-Medico di Roma ha sviluppato un sistema di diagnosi assistita per il diabete. Il sistema elabora dei biomarker quantitativi calcolati a partire dalle immagini dei globuli rossi delle persone in esame ed è in grado di distinguere, attraverso tecniche IA di machine learning, i pazienti sani, diabetici e diabetici con complicanze.

Infine l’Italia partecipa all’iniziativa europea Mathisis (Managing Affective learning through intelligent atoms and smart interaction), finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Horizon 2020 che vede coinvolti 18 Paesi europei.

Attraverso il progetto è stata realizzata una piattaforma di supporto all’insegnamento destinata ai bambini affetti da Dsa, Adhd, spettro autistico e disabilità multipla. La piattaforma, collegata a una webcam, un kinect e un giroscopio, mediante le tecniche di affective computing riconosce gli sati d’animo e i livelli d’attenzione degli allievi e, in base a questi, aumenta o diminuisce il grado di difficoltà degli esercizi didattici.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati