IL CASO

Privacy, Amazon nella bufera: venduto alla polizia il sistema di riconoscimento facciale

L’azienda nel mirino dell’American Civil Liberties Union: stop all’utilizzo del software Rekognition da parte delle forze dell’ordine Usa: “Strumento di sorveglianza di massa, a rischio la libertà delle persone”

Pubblicato il 23 Mag 2018

rekognition

Tempesta su Amazon: al centro la vendita del proprio software di riconoscimento facciale alle forze di polizia. L’American Civil Liberties Union, alla testa di oltre due dozzine di organizzazioni per i diritti civili, chiede uno stop all’offerta del servizio Rekognition perché apre “a utilizzi scorretti, penalizzando in particolare le comunità di immigrati e afroamericani”.

Rekognition è un sistema low cost offerto dalla divisione di cloud Amazon Web Services, e pubblicizzato come strumento a disposizione delle forze dell’ordine per aiutare nelle indagini su criminali. Ma il nuovo business sta avendo un effetto boomerang sull’azienda che si trova al centro di un dibattito sul ruolo del riconoscimento facciale nelle forze dell’ordine. Da un lato i fan di un nuovo potente strumento per la cattura di criminali, dall’altro i detrattori che vedono nella tecnoogia un’arma per la sorveglianza di massa.

L’azienda spiega che Rekognition consente ai clienti di “identificare qualcuno in mezzo a milioni di volti e quasi in tempo reale, consentendo una prevenzione tempestiva e accurata del crimine”. E’ possibile “monitorare le persone in un video anche quando i volti non sono visibili oppure mentre entrano ed escono dalla scena. Possibile anche identificare i movimenti nel fotogramma per capire, ad esempio, se una persona sta entrando in un edificio o sta uscendo”.

Ma per i gruppi a difesa dei diritti civili la feature è preoccupante: “Le persone devono sentirsi libere di camminare per strada senza essere sorvegliati: il riconoscimento facciale mette a rischio questa libertà, soprattutto nelle supersorvegliate comunità di colore”.

In Oregon le forze dell’ordine hanno caricato 300mila foto segnaletiche nel cloud di Amazon e le hanno indicizzate in Rekognition. In un caso l’applicazione ha identificato quattro volti con più dell’80% di somiglianza con l’immagine del ladro: una ricerca successiva su Facebook ha completato la ricerca.

In una nota Amazon Web Services sostiene che “la qualità della vita sarebbe inferiore se mettessimo fuori legge la nuova tecnologia solo perché alcune persone potrebbero abusarne”. E chiede ai clienti il rispetto della legge per l’utilizzo di Rekognition.

Amazon non è la sola azienda che produce software per il riconoscimento: le stesse tecnologie vengono prodotte anche da Google e Microsoft Corp e Alphabet Inc. L’identificazione dei volti è una feature comune nei prodotti di consumo di Apple e Facebook.

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