L'OPERAZIONE

Deliveroo, “iniezione” da 1 miliardo di sterline in vista dell’Ipo

La società britannica di food delivery ha annunciato un robusto aumento di capitale per prepararsi alla quotazione pubblica sulla Borsa di Londra, già definita dagli analisti la più grande nel suo genere degli ultimi sette anni

Pubblicato il 15 Mar 2021

deliveroo

Deliveroo, la piattaforma britannica di consegna di cibo, pensa in grande in vista dell’Ipo: la piattaforma britannica di consegna di cibo ha infatti annunciato un aumento di capitale da un miliardo di sterline da realizzare contestualmente al suo ingresso pubblico alla Borsa di Londra, la cui data non è ancora nota. L’azienda, che non ha fornito ulteriori dettagli finanziari o un’indicazione dei tempi, ha detto in una nota che venderà anche azioni esistenti e che l’operazione sarà aperta ai suoi clienti del Regno Unito. L’iter per la quotazione è stato avviato la scorsa settimana.

Un’Ipo “storica” sulla piazza di Londra

Secondo le previsioni, quella di Deliveroo promette una quotazione di proporzioni storiche per Londra. Si prevede infatti che l’accordo valuterà l’azienda fino a 7 miliardi di dollari, sulla base di un round di finanziamento privato completato a gennaio, che la renderebbe la più grande Ipo sulla piazza londinese per capitalizzazione di mercato dai tempi della Royal Mail, nell’ottobre 2013.
Deliveroo ha inoltre confermato che avrà due classi di azioni, con il fondatore e amministratore delegato Will Shu come unico detentore di azioni di “classe B”. Questo accordo è destinato a durare tre anni ed ha lo scopo di proteggere Deliveroo da una potenziale acquisizione ostile.

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Le strutture di azioni a doppia classe sono una caratteristica comune delle società tecnologiche quotate negli Stati Uniti, ma sono disapprovate da alcuni investitori britannici, in quanto possono dare ai dirigenti un’influenza eccessiva sui voti degli azionisti rispetto alle loro dimensioni di partecipazione.
Al momento, le società quotate a Londra non possono avere una struttura a doppia classe e allo stesso tempo avere accesso ai lucrativi indici Ftse, anche se pare che la limitazione sia destinata a cambiare alla luce di una recente revisione delle quotazioni.
Goldman Sachs e JP Morgan guidano l’accordo, mentre Bank of America, Citi, Jefferies e Numis fanno anche parte dell’unione delle banche che gestiscono la transazione.

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